Da quattro anni la loro casa è una macchina: “Fino a oggi solo promesse”

SIGNA – Il prossimo mese di agosto potrebbero “festeggiare” un anniversario davvero triste: cinque anni con una macchina come tetto. Una Fiat Panda gialla che Davide e Francesco, rispettivamente 43 e 39 anni, signese il primo, originario di Pistoia l’altro, sono stati costretti loro malgrado a “scegliere” come dimora. Con tutte le problematiche che una […]

SIGNA – Il prossimo mese di agosto potrebbero “festeggiare” un anniversario davvero triste: cinque anni con una macchina come tetto. Una Fiat Panda gialla che Davide e Francesco, rispettivamente 43 e 39 anni, signese il primo, originario di Pistoia l’altro, sono stati costretti loro malgrado a “scegliere” come dimora. Con tutte le problematiche che una situazione del genere può comportare: dalle necessità quotidiane ai problemi di salute, solo per ricordare le urgenze più impellenti da risolvere. Proprio ieri, infatti, dopo che il freddo di fine anno aveva determinato un peggioramento delle loro condizioni di salute con tanto di ricovero all’ospedale di Careggi, Davide e Francesco hanno concluso i quindici giorni di permanenza consentita all’interno dell’albergo popolare di Firenze (dove erano potuti entrare su disposizione del direttore sanitario) e sono stati dimessi. Una situazione paradossale, come raccontato dagli stessi protagonisti di questa triste vicenda, che nel 2010 hanno parcheggiato la loro auto all’interno del giardino dell’Edera e da lì purtroppo non si sono più spostati. E dove li abbiamo incontrati questa mattina insieme ad alcuni rappresentanti di Fronte Nazionale e Lega Nord. “In questi anni – spiegano – abbiamo parlato spesso con il sindaco e i vari assessori che si sono succeduti ma la situazione è sotto gli occhi di tutti”. Una situazione drammatica, con l’interno della Fiat Panda trasformato in una camera e gli effetti personali custoditi in una valigia e alcuni sacchetti di plastica nel portabagagli. E la necessità di tenere i finestrini leggermente aperti anche nelle ore notturne. Difficile andare avanti anche dal punto di vista economico: l’unica fonte di sostentamento, infatti, dal 2011 a oggi, è stata data da quanto ricavato dalla gestione della tombola che nel fine settimana si svolge allo stadio del Bisenzio (dove Davide e Francesco sono ben voluti da tutti), poi più niente: “Solo tante promesse disattese” fino al ricovero in ospedale all’inizio del mese dopo l’intervento della guardia medica. Tutto ciò aggravato dal fatto che Francesco presenta un’invalidità di quasi il 70 per cento per problemi alla schiena. Di loro si stanno interessando da tempo Fronte Nazionale e Lega Nord che proprio nei giorni scorsi hanno presentato un documento congiunto in Comune indirizzato al sindaco Alberto Cristianini e all’assessore alle politiche sociali Giampiero Fossi. “In questi quattro anni – si legge nella lettera firmata da Alessandro Mori e Filippo La Grassa – l’amministrazione è intervenuta per accogliere cittadini di varie comunità internazionali ma non si è mai interessata degli “ultimi cittadini” di Signa”. “A causa di un lutto familiare – continua il documento – Davide può essere ospitato presso la presso la propria famiglia ma, per quella solidarietà tipica di chi versa in uno stato di profonda necessità, non accetta di lasciare solo Francesco nel disagio della permanenza in macchina alla luce anche delle sue condizioni di salute. E’ per questo che rinnoviamo con forza l’invito già fatto al sindaco e all’assessore perchè intervengano al più presto”. Con la proposta, lanciata dallo stesso Mori, di trasformare l’ex caserma dei carabinieri in un albergo popolare signese. “Negli ultimi tempi – ha detto Jacopo Alberti, commissario provinciale Lega Nord Firenze – abbiamo assistito, un po’ dappertutto, alla sistemazione di profughi arrivati in Italia con l’operazione “Mare Nostrum” mentre c’è stata una scarsissima attenzione per i cittadini italiani. Da qui è partita la nostra raccolta di firme che si pone come obiettivo la revisione della legge regionale sugli alloggi popolari e i contributi per gli affitti”.