Da industriale della paglia a scrittore di talento: un libro racconta Delfino Cinelli

SIGNA/SESTO FIORENTINO – Una sestese che racconta e scrive di un signese. La sestese è Sara Renda, che nel Comune della Richard Ginori e della Manifattura di Doccia, insegna materie letterarie nella scuola superiore. Il signese è Delfino Cinelli, “protagonista” del suo libro, dal titolo “Delfino Cinelli (1889-1942) Da industriale del cappello di paglia a […]

SIGNA/SESTO FIORENTINO – Una sestese che racconta e scrive di un signese. La sestese è Sara Renda, che nel Comune della Richard Ginori e della Manifattura di Doccia, insegna materie letterarie nella scuola superiore. Il signese è Delfino Cinelli, “protagonista” del suo libro, dal titolo “Delfino Cinelli (1889-1942) Da industriale del cappello di paglia a scrittore di talento”, scritto per Florence Art Edizioni. Il volume, che ha la prefazione dell’assessore alla cultura del Comune di Signa, Giampiero Fossi, contiene “La Trappola”, il romanzo che conquistò il pubblico. E sarà presentato sabato 4 maggio alle 17 in Salablu alla presenza, oltre che dell’autrice dello stesso Fossi, di Angelita Benelli, presidente dell’associazione Museo della Paglia e dell’Intreccio Domenico Michelacci, Eleonora Tozzi, direttore del Museo Civico della Paglia, Fabio Ganugi, presidente Rotary Club Bisenzio Le Signe, e Silvia Tozzi, Florence Art Edizioni. Come è nato il libro è presto detto: in seguito, infatti, alla tesi di laurea “La narrativa di Delfino Cinelli”, discussa con Giorgio Luti (Università degli Studi di Firenze, 1986), è cresciuto il suo interesse per lo scrittore toscano. Per quanto riguarda invece il contenuto, nella Signa di fine Ottocento, il nome Cinelli era sinonimo dell’industria del cappello di paglia, celebre in tutto il mondo. Delfino, membro di quella rinomata famiglia, grazie alla sua padronanza della lingua inglese, per anni si occupò dei rapporti con il mercato estero finché, improvvisamente, non decise di dedicarsi a tempo pieno – e con successo – all’amore della sua vita, la scrittura.
Poeta, ma soprattutto romanziere e ricercato traduttore (con Elio Vittorini tradusse i racconti di Edgar Allan Poe), frequentò figure del calibro di Bernard Berenson, Luigi Pirandello e Marta Abba.
Alberto Moravia – incontrato durante le riprese del film di Mario Soldati “Tragica Notte”, tratto dal suo romanzo “La Trappola”, qui ripubblicato – lo descrisse come uno dei pochi intellettuali ad avere una chiara visione dell’Italia dell’epoca.  Un letterato che, sfuggendo alle definizioni e agli incasellamenti, affascina, incuriosisce e offre ancora spunti di riflessione. Il volume esce con il patrocinio del Comune di Signa e il sostegno di Rotary Club Bisenzio Le Signe.