FIRENZE – La Regione ha lanciato in questi giorni una campagna di comunicazione sul Coronavirus, rivolta a tutti i cittadini toscani o, comunque, presenti in Toscana. Cuore della campagna, il decalogo sui comportamenti da tenere, le norme igieniche da seguire, cosa fare in caso di febbre, raffreddore o tosse, i numeri da chiamare: “La campagna, condotta in collaborazione tra Servizio sanitario regionale, Centro regionale gestione rischio clinico e Agenzia regionale di sanità, – spiegano dalla Regione – è stata lanciata su quotidiani cartacei e on line. Comprende anche un tutorial diffuso sulle tv locali, che riporta le indicazioni del decalogo; e uno spot trasmesso dalle radio, con l’invito ad attenersi alle misure di prevenzione previste dal decalogo, e, per informazioni e chiarimenti a chiamare il numero verde istituito dall’assessorato, 800 556060, in funzione dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Lo spot rinvia anche alle pagine del sito della Regione dedicate al Coronavirus. Locandine con il decalogo sono state inviate anche a tutte le aziende sanitarie e ai sindaci, per diffusione e affissione. La campagna, partita il 28 febbraio, proseguirà nei prossimi giorni con altre informazioni sul versante della prevenzione e con affissioni sui bus”.
Chi invece “attacca” è Paolo Marcheschi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: “Come previsto la diffusione del Coronavirus, seppur controllata, aumenta. Serve una pianificazione e organizzazione tempestiva ed efficiente. I posti letto sono pochi e i contagiati aumentano. Come si sta preparando la Toscana nel caso in cui i ricoveri dovessero moltiplicarsi? Come riferito dal presidente Rossi, a oggi si registrano in Toscana 944 casi di isolamento domiciliare di cui 480 presi in carico dall’Asl. La mappa dei posti disponibili negli ospedali sono 209 per malattie infettive e per terapia intensiva e sub-intensiva 445. Di questi però l’80% sono già occupati da pazienti ordinari quindi quanti posti sono davvero liberi? Incrociando i dati delle Asl, rimangono 131 posti liberi, a fronte delle 480 persone già in carico all’Asl per l’emergenza Coronavirus. Persone che al momento non hanno bisogno di essere ricoverate nei reparti di malattie infettive e della terapia intensiva. E se invece i contagi aumentassero e, nell’ipotesi da scongiurare, dovessero aggravarsi le condizioni dei pazienti? I letti disponibili in Toscana rimarrebbero sempre 131. Avevo chiesto al presidente Rossi e all’assessore Saccardi se esisteva un piano B, ossia se c’è la possibilità di reperire posti letto nelle cliniche private? C’è la possibilità di reperire una struttura specifica, una caserma o un ospedale da campo, per far si che tutti abbiano un posto letto? Attendiamo le risposte dalla Regione”.