Controlli nelle aziende cinesi a Signa: 8 sequestri e una chiusura

SIGNA – Trenta le imprese controllate, 8 i sequestri scattati, una chiusura disposta per un’azienda. Questo il primo bilancio dei controlli alle aziende cinesi presenti a Signa, messi in campo dal Comune, tramite la polizia municipale, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia e della stazione di Signa, e il nucleo Pisll dell’Asl. “I controlli sono partiti a […]

SIGNA – Trenta le imprese controllate, 8 i sequestri scattati, una chiusura disposta per un’azienda. Questo il primo bilancio dei controlli alle aziende cinesi presenti a Signa, messi in campo dal Comune, tramite la polizia municipale, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia e della stazione di Signa, e il nucleo Pisll dell’Asl.

“I controlli sono partiti a giugno – spiega l’assessore alla polizia municipale Federico La Placa, intervenuto stamani insieme all’assessore Marinella Fossi – dopo la tragedia avvenuta nel dicembre scorso Prato, in cui hanno perso la vita sette persone. Volevamo soprattutto verificare lo stato di sicurezza sul lavoro nelle aziende cinesi, dove è stata spesso riscontrata una promiscuità tra spazi adibiti al lavoro e spazi adibiti al riposo e alla vita privata. Siamo partiti dai dati della Camera di commercio, alla quale risultavano 150 imprese gestite da titolari di origine cinese. Agli uffici preposti al Comune a Signa, ne risultavano attive solo 10 e facendo ulteriori controlli è emerso che sono effettivamente 115 le aziende presenti sul territorio signese”. Si tratta di imprese che lavorano nel settore della pelletteria e del suo indotto.

“Abbiamo verificato le condizioni di sicurezza sul lavoro – ha detto Fabio Caciolli, vicecomandante della polizia municipale – e per quanto riguarda in particolare le nostre competenze, soprattutto eventuali abusi edilizi. Abbiamo fatto demolire due soppalchi non in regola, abbiamo fatto scattare il sequestro per 8 imprese, in cui erano stati allestiti dei dormitori-loculi. Per una azienda, nella zona della stazione, è stata disposta la chiusura. Poi sono scattate anche le verifiche sui tributi e le imposte dovute al Comune: su 22 imprese ispezionate in tal senso, 16 sono risultate non in regola”. Esempi virtuosi? Ci sono stati, ha detto sempre Caciolli: un’azienda di Sant’Angelo a Lecore è risultata un’impresa modello, sotto tutti gli aspetti.

Tutti gli intervenuti stamani hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra le varie forze in campo, dal Comune, ai carabinieri, all’Asl, alla guardia di finanza (intervenuta nel recente sequestro in un capannone di via Pistoiese). “La collaborazione è stata ed è fondamentale – ha spiegato il comandante della Compagnia dei carabinieri, capitano Claudia Mesina – anche per avere una mappatura del territorio. Sicuramente continueremo questo percorso iniziato insieme per avere un quadro completo”.

Alcune cose, e questa è una nota positiva emersa nella conferenza stampa di stamani, sono cambiate rispetto a qualche anno fa: i lavoratori impiegati nelle aziende cinesi a Signa sono nella quasi totalità regolari con il permesso di soggiorno e con i contributi. Inoltre, molte aziende sono dotate di un loro interprete regolarmente impiegato in modo da confrontarsi meglio con le forze dell’ordine durante i controlli e comunque in generale con le istituzioni.

“Siamo convinti che questo percorso di monitoraggio – ha commentato il comandante di stazione dei carabinieri di Signa, maresciallo Massimiliano Vigo – sia utile non solo a noi per conoscere il territorio, ma anche agli imprenditori, per capire meglio in che territorio vivono, che ci sono delle regole e che c’è chi controlla”.