FIRENZE – “Ringrazio il Consiglio di aver raccolto l’invito, perché era essenziale procedere entro oggi all’approvazione di questo atto normativo, altrimenti tutto ciò si sarebbe potuto concretizzare solo in altro modo o solo parzialmente in primavera”, ha dichiarato in aula l’assessore regionale Leonardo Marras. “La scelta che si fa non è la battaglia per le questioni inerenti lo sviluppo degli aeroporti. Stiamo parlando di una scelta già operata nell’ambito della rimodulazione dei fondi strutturali, all’interno dei quali, 30 dei 264 milioni messi a disposizione erano destinati al sostegno al turismo. Stiamo parlando di uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, a tal punto che la sua flessione può essere giustamente definita crollo”.
La scelta non è dovuta a ciò che è stato, ma guarda al futuro, sostiene Marras: “Abbiamo voluto confermare i 10 milioni a Toscana aeroporti, perché il sistema aeroportuale toscano è gestito da una società che ha contato 8milioni 400 movimenti di passeggeri nel 2019, e un milione e 900.000 nel 2020, 900.000 dei quali fra gennaio e febbraio. Il turismo che arriva da fuori Italia passa dal sistema combinato tra Pisa e Firenze e da questo gestore. Voler puntare sulla conservazione della Toscana come destinazione turistica internazionale e non pensare di salvaguardare l’infrastruttura e chi la gestisce significa dire due cose che non stanno insieme”, aggiunge l’assessore. Se vogliamo proseguire in questa che è una delle missioni dell’economia toscana, spiega, dobbiamo fare i conti con quello che succede. “Nei prossimi mesi falliranno tantissime compagnie aeree a livello mondiale e volare non sarà più accessibile come prima. Questa sovvenzione è un intervento di sistema, non è un provvedimento ‘ad personam’: consente di garantire l’equilibrio economico-finanziario a una società che non solo ha tanti dipendenti diretti, ma anche un indotto che ha la stessa necessità di essere salvaguardato”. Un intervento teso “a sostenere l’occupazione, che poteva essere condiviso. Se vogliamo fare un’operazione di sistema sul turismo, è evidente che bisogna sostenere questa legge”. Quanto agli aeroporti minori, “penso che dovrà essere fatto un lavoro di co-marketing insieme a chi gestisce questi aeroporti e con i vettori che potranno scegliere di continuare a sfruttare queste piattaforme di servizio, per arrivare o partire dalla Toscana”.
“Come funziona la sovvenzione? – conclude Marras – Si autorizza la spesa massima di 10 milioni, con attestazione di documenti di regolarità contributiva e alla condizione che ci sia il via libera dell’Unione europea rispetto al principio degli aiuti. Così ha fatto la Germania nei confronti di tutti gli aeroporti tedeschi. Se arrivassero altri benefici, il contributo della Regione potrebbe essere inferiore e non raggiungere la cifra massima”.
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a conclusione del dibattito, si è voluto concentrare su un ragionamento esclusivamente politico, “che limito a tre punti e segna l’approccio che noi abbiamo in questa legislatura sulle questione aeroportuali”. Primo elemento: “Interveniamo sempre là dove c’è l’interesse generale e in questo caso i cittadini possono usufruire di servizi di linea. Non parliamo di operatori turistici: chi fa partire quasi sette milioni di persone dalla Toscana non è un operatore turistico. Questa realtà va salvaguardata con grande cura, perché se perdiamo questa opportunità, mettiamo la Toscana in una condizione di perdita di attenzione e attrazione che lascio alla vostra valutazione”.
Stiamo parlando, prosegue Giani, “di un soggetto privato che per la prima volta ha messo a disposizione 60 milioni per la nuova aerostazione a Pisa e più di 100 milioni per realizzare la nuova pista a Firenze. Ha dato la disponibilità a investire per quasi 200 milioni. La nuova pista non si è ancora realizzata per una sentenza del Consiglio di Stato, che ha, momentaneamente, interrotto un iter che dal 14 febbraio del 2011 procede in costanza di approvazione del Consiglio regionale. Se non ci rendiamo conto di questo, non facciamo un buon servizio ai cittadini”. Il soggetto “è affidabile, è evidente” e può garantire “il salto di qualità”, aggiunge Giani. Oggi l’aeroporto di Firenze, “attraverso il nostro impegno dagli anni Ottanta, è arrivato a 2 milioni e 700.000 arrivi e partenze. Accanto all’aeroporto di Pisa siamo arrivati a questo livello. Noi oggi diamo un segnale”. Sull’aeroporto dell’Elba, “voglio essere molto esplicito e chiaro: noi siamo per l’aeroporto dell’Elba con voli di linea. Questa amministrazione supporterà l’Elba, perché sono profondamente convinto che l’aeroporto permetterà il salto di qualità, esattamente come a Pisa e a Firenze. Il Comune di Campo dell’Elba mi dica se vuole o no la pista di mille e 400 metri per veicolare voli di linea”.