FIRENZE – Una delle criticità che le imprese si trovano ad affrontare in questo periodo post pandemia è quella della carenza di personale. Un problema particolarmente avvertito dalle imprese delle filiere delle costruzioni e dell’impiantistica che, in conseguenza dei bonus fiscali per la riqualificazione degli edifici, hanno vissuto un importante momento di ripresa, peraltro condizionato da crescenti difficoltà per i nuovi limiti alla cessione dei crediti e per gli aumenti esponenziali dei prezzi dei materiali e dell’energia. Difficoltà a cui sempre più si aggiunge la mancanza di personale qualificato. Una vera emergenza che impedisce alle aziende di accettare ordini e commesse. Per Stefano Giannoni, presidente dei bruciatoristi e manutentori di Confartigianato Imprese Toscana, “grazie ai bonus fiscali per noi sono aumentate le commesse ma non abbiamo abbastanza personale. Servono misure urgenti per formarlo e reperirlo. Nelle imprese della termoidraulica c’è un forte problema di ricambio generazionale. Si tratta di un lavoro che attrae pochi giovani, probabilmente anche a causa di un contratto di lavoro che meriterebbe di essere aggiornato e adeguato alle condizioni di mercato, magari intervenendo sul cuneo fiscale”.
Il presidente prosegue poi parlando delle conseguenze sempre più preoccupanti e diffuse, causate dalla carenza di personale qualificato: “Molte piccole imprese dopo aver investito molto nel formare i propri dipendenti in modo continuativo per essere in regola con leggi e regolamenti, perdono il proprio personale perché attratto da aziende più grandi magari a fronte di più appetibili condizioni economiche. Stiamo sempre più spesso assistendo anche a bandi e concorsi indetti da partecipate pubbliche che, pur di accaparrarsi i tecnici migliori, richiedono qualifiche che i partecipanti acquisiscono soprattutto lavorando nelle imprese private dell’impiantistica, imprese in cui i dipendenti sono persone spesso formate in primis dallo stesso titolare che peraltro, perdendo il proprio personale, vede compromessa anche la possibilità di far fronte alle commesse acquisite”. “Le imprese – aggiunge – devono poter contare su un sistema di formazione professionale che prepari in modo adeguato il personale e, in questo, le grandi imprese e, fra queste, le municipalizzate e/o le multiutility, possono fare molto favorendo attività di laboratorio, fornendo materiali e software e tanto altro, anche in vista dei propri programmi di assunzione”.
“Quello che però non dovrebbe più succedere è che la formazione ricada sulle spalle delle piccole imprese e, affinché questo non accada, magari potrebbe essere utile un confronto tra le associazioni rappresentative delle imprese e le municipalizzate – o loro associazioni – per provare a trovare insieme soluzioni diverse da quelle praticate oggi. Confartigianato è pronta a questo confronto, al quale sarebbe utile anche la partecipazione della Regione. Lavorando insieme invece che gli uni a danno degli altri, potremmo fare di più e meglio per formare le professionalità necessarie sia al settore pubblico che a quello privato, magari contribuendo a rendere maggiormente attrattivo il lavoro del termoidraulico e favorendo così anche il ricambio generazionale nelle aziende artigiane che continuano a creare e garantire occupazione e a dare un contributo importante alla nostra economia”, conclude il presidente Giannoni.