Commemorazione a San Piero a Ponti per l’eccidio di via 13 Martiri

SIGNA/CAMPI BISENZIO – Dino Calzolari, Ovidio Campani, Narciso Checchi, Giuseppe Fiaschi, Mario Manetti, Giuseppe Maoggi, Arturo Masi, Ademaro Paoletti, Amedeo Papini, Gaetano Parri, Cornelio Pugi, Pietro Signorini, Amerigo Testi. Tredici i civili che furono prelevati dalle loro case e uccisi il 13 agosto del 1944, i cui nomi sono stati letti ad alta voce questa […]

SIGNA/CAMPI BISENZIO – Dino Calzolari, Ovidio Campani, Narciso Checchi, Giuseppe Fiaschi, Mario Manetti, Giuseppe Maoggi, Arturo Masi, Ademaro Paoletti, Amedeo Papini, Gaetano Parri, Cornelio Pugi, Pietro Signorini, Amerigo Testi. Tredici i civili che furono prelevati dalle loro case e uccisi il 13 agosto del 1944, i cui nomi sono stati letti ad alta voce questa mattina davanti alla lapide che li ricorda a San Piero a Ponti. Alla commemorazione erano presenti i parenti delle vittime, le amministrazioni di Campi Bisenzio, Signa e Lastra a Signa, l’Anpi e l’associazione Combattenti e reduci.

L’eccidio di San Piero a Ponti di 75 anni fa fu una rappresaglia da parte delle truppe nazifasciste che occupavano la zona: in seguito alla caduta nel Bisenzio di mezzi militari tedeschi, dovuta a una probabile rimozione dei cartelli stradali che indicavano la distruzione del ponte, furono prelevati dalle case e fucilati 13 cittadini di Signa e Campi Bisenzio. “Dobbiamo usare le parole giuste – ha detto l’assessore Giorgia Salvatori di Campi Bisenzio – perché anche le parole hanno un peso e delle conseguenze. Alle parole ‘odio e razzismo’ dobbiamo contrapporre le parole ‘comunità e attenzione all’altro’. Momenti come questi non sono solo celebrazioni, ma momenti vivi delle nostre comunità”.  Annamaria Di Giovanni, assessore di Lastra a Signa, ha sottolineato l’importanza della memoria, “il nostro compito è tramandare quello che è successo perché non possano tornare barbarie come questa. Un grazie speciale alla comunità di San Piero a Ponti, ai parenti e alle associazioni che tengono viva questa memoria”.

“Questa non è una cerimonia di morte – ha detto il sindaco di Signa Giampiero Fossi – perché venire qui ogni anno è un segno preciso di amore per la vita e la pace, per i nostri valori repubblicani, che sono il contrario dei valori di morte e distruzione. Ci sono due mondi: quello delle chiusure e dei nazionalismi e quello dell’universalità della famiglia umana, non c’è via di mezzo o mediazione tra questi due mondi e noi scegliamo questo, il mondo dell’umanità”. Presenti Selene Samà per Anpi Signa, Campi, Lastra e Carmignano che ha sottolineato il coraggio e la forza della comunità di San Piero, che invece di dimenticare, a solo un anno dall’eccidio, nel 1945 decise di porre una lapide a memoria di quanto accaduto e Aliviero Fossi dell’associazione Combattenti e reduci. (eg)