Cna giovani imprenditori: “Imprese in calo del 4%”

CAMPI BISENZIO – Non va bene l’imprenditoria giovanile artigiana della Piana fiorentina: -4% di imprese nell’ultimo anno, una performance leggermente migliore di quella del resto della provincia (-5%, con una punta di -10% a Calenzano). Questi alcuni dei risultati emersi dell’indagine che i giovani imprenditori di Cna Firenze hanno condotto su dati forniti dall’Ufficio di statistica della […]

CAMPI BISENZIO – Non va bene l’imprenditoria giovanile artigiana della Piana fiorentina: -4% di imprese nell’ultimo anno, una performance leggermente migliore di quella del resto della provincia (-5%, con una punta di -10% a Calenzano). Questi alcuni dei risultati emersi dell’indagine che i giovani imprenditori di Cna Firenze hanno condotto su dati forniti dall’Ufficio di statistica della Camera di Commercio di Firenze.

“Una situazione preoccupante che denota un territorio poco ospitale per i giovani che vogliono fare impresa, – commenta Marcello Gori, presidente dell’Area piana Fiorentina di Cna Firenze Metropolitana – un fenomeno con pesanti ricadute sul sistema economico e sociale del territorio: per la perdita di opportunità occupazionali (è bene ricordare che l’artigianato ha un ruolo di rilievo nella nostra economia, sia per numero d’imprese e settori presidiati, che per numero di occupati) e per la difficile salvaguardia del patrimonio di competenze ed esperienze necessario per mantenere elevati gli standard del nostro artigianato”.

“Inutile girarci intorno: il settore artigiano soffre di scarsa attrattiva verso i giovani e di difficoltà nel ricambio generazionale. Crescono ogni anno gli imprenditori che, al momento del ritiro, sono costretti a cessare l’attività per mancanza di successori, tanto dentro che fuori la linea familiare – prosegue Gori – e come associazione abbiamo messo in campo iniziative che promuovono il comparto sul web, sui social e anche dal vivo con incontri con gli studenti, tirocini e mostre, concorsi e premi, ma occorre di più”.

Il riferimento va diretto al sistema dei finanziamenti e a quello delle agevolazioni fiscali: “Ne esistono sulla piazza: dal microcredito per Mpi della Regione Toscana (sia pur limitato al manifatturiero, commercio, turismo e terziario), ai finanziamenti del Mise per le nuove società giovanili e per i Neet under 29 che intendono aprire un’attività, ma occorre uno sforzo maggiore. Indispensabile anche un sistema di detassazione a livello locale da parte dei singoli Comuni”.

“Inoltre, è indispensabile investire sull’istruzione e la formazione, per esempio rendendo i percorsi scuola-lavoro permanenti e strutturati: i giovani devono poter crescere nelle botteghe, imparare il mestiere fino a diventare indipendenti e capaci, a loro volta, di aprire una propria attività. A monte, però, occorre un lavoro che valuti l’attitudine dei ragazzi all’essere imprenditore, in modo che poi possa essere motivato e sostenuto con particolare attenzione chi ha le carte in regola per intraprendere e sostenere un’attività che, va detto, non è semplice da svolgere”.

Le imprese artigiane Under 35 della Piana Fiorentina (500 in numero assoluto) costituiscono il 18% del totale provinciale e sono localizzate per il 35% a Sesto Fiorentino (177 in numero assoluto), per il 33% a Campi Bisenzio (164), per il 20% a Signa (100) e per il 12% a Calenzano (59).