ChiantiBanca verso l’assemblea dei soci. Ma in un clima sempre più arroventato

CAMPI BISENZIO – Il 14 maggio, giorno dell’assemblea dei soci di ChiantiBanca, si avvicina e il “dibattito” interno all’istituto di credito si fa sempre più infuocato. Anche in seguito alla decisione di Gian Pietro Castaldi, indicato alla guida della lista “Fedeltà alla storia e alla cooperazione”, di fare marcia indietro, così come ha ribadito lui […]

CAMPI BISENZIO – Il 14 maggio, giorno dell’assemblea dei soci di ChiantiBanca, si avvicina e il “dibattito” interno all’istituto di credito si fa sempre più infuocato. Anche in seguito alla decisione di Gian Pietro Castaldi, indicato alla guida della lista “Fedeltà alla storia e alla cooperazione”, di fare marcia indietro, così come ha ribadito lui stesso nei giorni scorsi, “per sottrarsi a strumentalizzazioni e manovre occulte dietro la facciata del suo nome”. Quel che è certo è che ChiantiBanca sembra essere davvero sull’orlo di una crisi di nervi con un presidente, Lorenzo Bini Smaghi, che in passato ha fatto parte del board della BCE (l’Italia ne ha avuti soltanto due, l’altro è Mario Draghi) e attualmente è presidente di Société Générale (banca francese a livello mondiale che conta su quasi 150.000 dipendenti) e al tempo stesso è al centro di manovre che vorrebbero riportarla al ruolo di “banchina”. Con il risultato che gli eventuali elettori della lista, a pochi giorni dall’appuntamento con l’assemblea, non sanno chi sarà la loro “guida”.

Bini Smaghi, invece, che, come candidato alla conferma della presidenza con la “Lista CdA presidente Bini Smaghi” ha incontrato in questi giorni i soci a Siena, Pistoia e San Casciano, nell’ambito di un tour di ascolto e confronto. Un tour che lo porterà martedì 9 maggio, alle 18, nel Salone della Misericordia di Carmignano per un ulteriore momento di incontro con la base sociale. “Sono in giro per incontrare soci e spiegare cosa sta succedendo. La banca ha fatto pulizia, sta in piedi, ma deve stare molto attenta per i prossimi anni. Le dimissioni dei consiglieri non hanno a che fare con le rettifiche ma con questioni che arrivano dal passato. Avremmo potuto andare avanti lo stesso, ma in un anno così drammatico e di fronte a un bilancio “di pulizia”, abbiamo deciso di ripresentarci tutti per dare modo ai soci di decidere. Abbiamo fatto una scelta unanime nel dicembre scorso, di andare con il Trentino per evitare le sovrapposizioni con le altre BCC in Toscana, l’abbiamo fatto negli interessi dei lavoratori, dei clienti e degli sportelli. È l’unico modo per salvaguardare il nostro spazio vitale. Il tracciato che abbiamo fatto insieme è lineare e definito, non capisco il senso di rimetterlo in discussione se non per motivi che esulano dagli interessi della banca, dei soci, dei clienti e dei territori”.