Centro MeMe: una sede rinnovata dopo l’alluvione con nuove proposte per infanzia e adolescenza

CAMPI BISENZIO – Psicologa, responsabile dei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza del Centro MeMe, Sara Della Bella è impegnata nel coordinamento e nella supervisione di tutti gli interventi attuati dall’equipe multidisciplinare nel rinnovato spazio della sede dedicata a infanzia e adolescenza di via Milano, dopo l’alluvione. Quale tipo di servizi e di interventi individualizzati offrite […]

CAMPI BISENZIO – Psicologa, responsabile dei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza del Centro MeMe, Sara Della Bella è impegnata nel coordinamento e nella supervisione di tutti gli interventi attuati dall’equipe multidisciplinare nel rinnovato spazio della sede dedicata a infanzia e adolescenza di via Milano, dopo l’alluvione.

Quale tipo di servizi e di interventi individualizzati offrite per i bambini da 0 a 12 anni?

I trattamenti e le valutazioni di cui ci occupiamo riguardano il completo sostegno allo sviluppo di tutti i bambini. Per questo motivo da noi gli psicologi, la neuropsichiatra, la logopedista, la neuropsicomotricista, la nutrizionista e i tutor degli apprendimenti collaborano costantemente integrando i vari interventi. Utilizziamo test specifici per la valutazione dello sviluppo del bambino e per impostare il percorso terapeutico più idoneo ed efficace. I nostri servizi sanitari sono disponibili tutti i giorni della settimana, compreso il sabato, per rispondere al meglio alle esigenze delle famiglie. Spesso ci riuniamo in equipe per condividere l’andamento dei percorsi e raccordare i vari interventi.

Fate anche attività di gruppo? Quanto sono importanti per lo sviluppo dei bambini?

Per i bambini è molto importante partecipare a delle attività collettive perché ci sono opportunità diverse sia da un punto di vista sia emotivo che sociale. Il gruppo consente al bambino una crescita equilibrata attraverso il confronto con gli altri bambini e bambine. Dal nostro punto di vista, sia clinico che educativo, gli interventi individuali consentono di affrontare le problematiche logopediche, neuropsicologiche, nutrizionali, psicomotorie mentre gli interventi di gruppo hanno il valore di sostenere i bambini e le bambine da un punto di vista comportamentale oppure dal punto di vista dell’apprendimento. In tal senso, abbiamo anche il servizio di doposcuola specialistico in piccolo gruppo (1 tutor ogni 3/4 bambini), per DSA/BES/ADHD, attivo il lunedì e il mercoledì pomeriggio, curato dal nostro partner “Altramente”, che consente ai bambini di avere un confronto e offre uno stimolo alla socializzazione, oltre che all’apprendimento.

L’adolescenza è un momento particolare della crescita. Quali sono i punti principali della vostra attività rivolta ai giovani tra i 13 e i 17 anni?

Per quanto riguarda l’adolescenza, concentriamo la nostra attività su diversi punti chiave. Innanzitutto, offriamo sostegno psicologico mirato per affrontare le sfide tipiche di questo periodo, come l’identità, l’autostima, il progressivo svincolo dai genitori e le relazioni interpersonali. Inoltre, promuoviamo l’educazione alla salute mentale e affrontiamo tematiche come l’ansia, la depressione e il bullismo. Abbiamo anche il servizio di consulenza nutrizionale, sia per promuovere una sana alimentazione e un rapporto positivo con il cibo, sia per affrontare i disturbi dell’alimentazione, qualora purtroppo fossimo già nel versante della patologia. Offriamo consulenza sviluppando piani dietetici mirati e, come equipe multiprofessionale composta da psicologo, nutrizionista e psichiatra, lavoriamo sinergicamente per fornire una cura completa e integrata per i giovani in questo periodo delicato della loro vita. Questa collaborazione multidisciplinare ci consente di affrontare in modo efficace le sfide legate alla salute mentale, all’alimentazione e al benessere complessivo dei nostri pazienti adolescenti, garantendo loro e alle loro famiglie un supporto completo e personalizzato.

Rispetto a prima del Lockdown le condizioni e le emozioni dei giovani si sono modificate? Quanto ha inciso il dover trascorrere un periodo “chiusi” in casa per la pandemia? 

Il Lockdown ha avuto un impatto ampio e significativo sulle condizioni e sulle emozioni dei giovani. Molti adolescenti hanno sperimentato sentimenti di isolamento, frustrazione e ansia dovuti alla perdita delle routine, alla mancanza di socializzazione e alle incertezze riguardo al futuro. Il dover trascorrere un lungo periodo chiusi in casa ha amplificato le sfide tipiche dell’adolescenza, accentuando la necessità di sostegno psicologico e di risorse per affrontare efficacemente le difficoltà legate alla pandemia. Anche sul piano degli apprendimenti, la frammentazione delle lezioni scolastiche ha provocato disagi e senso di solitudine di fronte alle difficoltà, e in certi casi ha rallentato l’acquisizione delle competenze necessarie per le varie tappe del percorso scolastico.

Quali sono le competenze su cui lei e i suoi colleghi puntate per sviluppare il nuovo spazio infanzia e adolescenza?

Innanzitutto, il punto di partenza è la passione che ognuno di noi ha per il proprio lavoro. Le nostre caratteristiche principali sono l’integrazione e la multiprofessionalità. Siamo un’equipe affiatata che si rivolge a infanzia e adolescenza. Nel nostro centro infanzia e adolescenza puntiamo ad offrire percorsi completi e integrati. Se una famiglia ha necessità di più trattamenti o valutazioni, viene proposto un primo incontro anamnestico condotto da più professionisti, in modo da valutare da tutti i punti di vista le esigenze del bambino e della famiglia. Successivamente viene proposto un piano di equipe, con particolare attenzione all’integrazione di tutti i trattamenti sanitari necessari al bambino. Per noi il valore principale è la collaborazione e la condivisione di prospettive di intervento sul bambino e anche la condivisione dell’andamento del percorso.