SESTO FIORENTINO – “Sono tre i punti fondamentali della Casa del popolo di Colonnata: è aderente all’Arci e non fa politica, non ha cambiato le proprie scelte dopo la caduta del sindaco Biagiotti, ma soprattutto la struttura che amministriamo vogliamo che garantisca la fruizione a tutti”. Cosi il vicepresidente dell’Unione operaia Franco Casati risponde a chi “accusa” la dirigenza del circolo di chiudere le porte e mandare via chi già è ospite in alcune stanze per accogliere nuovi progetti.
“Gli spazi ci sono certo la struttura avrebbe bisogno di un intervento di risistemazione – dice il presidente Francesco Mariani – abbiamo intenzione di spostare i nuovi archivi nella parte destinata agli uffici di alcuni partiti, ma non buttiamo fuori nessuno”.
Una polemica che ha coinvolto i locali della Cdp dove sono ospitati gli uffici del Pd che si affacciano su via Ginori e che ora si sta sgonfiando.
“Un mese fa, prima della nomina dei cordiantori, ho chiamato Becattini – spiegando che c’era bisogno di spazio per sistemare gli archivi. Ma non cambierà nulla per chi utilizza quei locali”.
La struttura della Casa del popolo è in comodato gratuito, i locali sono di Unicoop. E per le utenze ogni anno la spesa di aggira su 50mila euro. Per accedere agli spazi dove si trovano i partiti (Pd, Comunisti italiani, Rifondazione, Sel, Sesto Bene Comune) c’è un corridoio interno che da tempo è chiuso e quindi l’accesso è da via Ginori.
“La Casa del popolo – dice Mariani – mette a disposizione gli spazi gratuitamente, anche per le assemblee, a chi ce lo chiede”.