Cavalli: per ora nessuna novità. Resta la preoccupazione per i lavoratori

SESTO FIORENTINO – Nessuna novità positiva per i lavoratori della Roberto Cavalli dell’Osmannoro che confermano lo stato di profonda preoccupazione per la situazione. Sia l’incontro con le Rsu che quello dello scorso 19 marzo non hanno avuto esiti positivi. L’incontro del 19 avrebbe dovuto portare elementi chiarificatori di una richiesta di pre-concordato in alternativa alla […]

SESTO FIORENTINO – Nessuna novità positiva per i lavoratori della Roberto Cavalli dell’Osmannoro che confermano lo stato di profonda preoccupazione per la situazione. Sia l’incontro con le Rsu che quello dello scorso 19 marzo non hanno avuto esiti positivi. L’incontro del 19 avrebbe dovuto portare elementi chiarificatori di una richiesta di pre-concordato in alternativa alla vendita al gruppo americano Bluestar Alliance. L’azienda non è stata in grado di fornire elementi chiarificatori a causa dell’ulteriore rinvio dell’assemblea dei soci del fondo Clessidra, proprietaria dal marchio. Alla base della crisi aziendale, la volontà prematura di Clessidra di disinvestire sul marchio unitamente al mancato raggiungimento degli obiettivi individuati dalla strategia di rilancio delineata dalla programmazione manageriale che avrebbe dovuto concludersi con il raggiungimento dell’equilibrio dei conti al 31 dicembre scorso.

“Vista la perdurante situazione di incertezza, si legge in una nota dei sindacati Cgil e Cisl di categoria, che ha portato da alcune settimane ad un blocco totale delle attività, che vede, tra l’altro, l’uscita del direttore creativo Paul Surridge, della quale i lavoratori sono venuti a conoscenza attraverso la stampa, è stata, pertanto, richiesta l’apertura di un tavolo di crisi presso la Regione Toscana affinché tutti gli organi competenti siano informati della gravità dell’impatto che una situazione del genere comporterebbe sul futuro della realtà produttiva della Roberto Cavalli (oltre 200 addetti sul territorio fiorentino) e di tutto l’indotto che  intorno ad essa opera”. E.A.