SESTO FIORENTINO – Il piacere del teatro non ha età. Lo sanno bene alla scuola media Cavalcanti che ogni hanno danno vita a spettacoli teatrali realizzati dagli studenti. Anche quest’anno è iniziata la stagione teatrale con i laboratori delle classi prime, iniziati sabato 28 febbraio sono andati in scena gli alunni delle classi I F con il supperoto dell’insegnante Banchi e I C sostenuti dall’insegnante Becocci. Il ciclo teatro per le classi prime, che ha come soggetto una libera interpretazione di “Pinocchio”, proseguirà sabato 7 marzo con i saggi della 1 G a cura dell’insegnante Annamaria Ussi e della 1 I (Pelagotti) e si concluderà giovedì 12 marzo con il saggio della classe 1 D (Masoni). La classe 2 I (Pelagotti) andrà in scena venerdì 13 marzo, mentre le classi 2 A (Soldati) e 2 C (Baldissarri) presenteranno, sabato 14 marzo, due divertenti novelle di Boccaccio. Gli alunni della 3 A (Soldati), lunedì 23 marzo, saranno i protagonisti, con tanto entusiasmo ed ironia, di alcune novelle di Pirandello.
Concluderà il ciclo teatrale della Cavalcanti la classe 3 F (Banchi) che presenterà, in maggio, un saggio teatrale che avrà come tema “Il Viaggio”.
Ma perché da 15 anni alla Cavalcanti si continua a far teatro? Gli insegnanti e gli alunni non hanno dubbi: per giocare, crescere e impare. “Perché il teatro appartiene al mondo della fantasia – dicono gli insegnanti – nasce dal gioco, per il gioco, nel gioco ed è un grande strumento educativo di crescita, di socializzazione e conoscenza di sé. Il gioco permette, attraverso un’esperienza ricreativa, di liberare la fantasia e di dar vita ad un mondo immaginato che, pur essendo fittizio, vive di regole ed emozioni vere e concrete. Si sviluppa così nei ragazzi la consapevolezza del proprio corpo espressivo attraverso un programma di attività che unisce musica, movimento e drammatizzazione”. Il laboratorio teatrale alla Cavalcanti è diventata, ormai, un’attività curricolare.
“E le classi, partecipando interamente a questo percorso – poseguono gli insegnanti – mettono alla prova la gestione della propria emotività e senso di responsabilità, ma al tempo stesso concretizzano i valori della collaborazione e dell’ascolto. Avvicinarsi al teatro attraverso il linguaggio del corpo permette di affrontare inibizioni, insicurezze tipiche del periodo adolescenziale, nel quale l’individuo si deve confrontare con il cambiamento della propria identità psicofisica, con la maturazione sessuale e con l’accettazione dei propri limiti. Attraverso il corpo e la parola si dà voce al desiderio di mettere in scena se stessi, i rapporti con i propri simili, ma si esprimono anche i grandi temi della vita quotidiana e della propria identità. Tale processo di crescita può avvenire soltanto in un clima di accoglienza, infatti il lavoro dell’individuo non può prescindere dalla relazione con gli altri”.
Questo percorso è stato possibile grazie alla preparazione e alla professionalità degli operatori: la coreografa Elisabetta Caiani per le classi prime e i registi Ilaria Cristini e Antonio Perrone per le classi seconde e terze.
Le foto sono state inviate dalla scuola Cavalcanti