LASTRA A SIGNA – E’ positivo, come spiega il diacono Paolo Bendinelli, responsabile della struttura, il bilancio dell’attività del 2017 della Casa Accoglienza Don Lelio di Lastra a Signa. “Siamo riusciti, – dice – grazie alla generosità della popolazione lastrigiana che ci sostiene con convinzione e all’entusiasmo dei nostri volontari, sempre in prima fila quando si tratta di organizzare iniziative a bostro favore, a migliorare ulteriormente l’accoglienza per le famiglie. E ci siamo riusciti sia abbellendo la struttura, con la realizzazione del parco giochi per i bambini a completamento della sistemazione esterna, sia ospitando più famiglie che hanno dovuto ricorrere alle cure del Meyer, anche a fronte delle maggiori esigenze del servizio ospedaliero”.
Al 31 dicembre scorso, infatti, sono state accolte 530 persone con l’incremento di 47 unità rispetto all’anno precedente (addirittura 142 in più del 2015 quando la Casa Don Lelio era ancora Caritas), più di 200 nuclei familiari (con ben 142 piccoli pazienti rispetto ai 130 del 2016). “Un’altra delicata esigenza a cui abbiamo fatto fronte nonostante le crescenti difficoltà – continua Bendinelli – è stata quella di accogliere le famiglie anche i giorni festivi comprese naturalmente le domeniche, per ben 61 volte e un totale di 168 persone ospitate. Infine, per quanto riguarda il servizio di trasporto alle famiglie che avevano un’auto a disposizione, sono stati effettuati 292 servizi per un totale di 9.344 chilometri”.
Ma a Casa Don Lelio, si è andati anche oltre: “Grazie alla presenza continua in casa, anche quest’anno è stata garantita l’ospitalità a nuclei con situazioni familiari difficili ai quali è stato dato tutto il supporto possibile. In alcuni casi abbiamo fornito ai nostri ospiti anche generi alimentari oppure è successo, per esempio, di chiedere l’intervento di un nostro volontario meccanico per riparazioni di auto in panne. Questo – spiega Bendinelli – è il nostro modo di dare assistenza alle famiglie, cioè prendersi cura di loro, senza fermarsi soltanto a dare “una camera”. E’ la “missione” che Casa Don Lelio sente tagliata su se stessa: tutto ciò che riteniamo opportuno per dare sollievo viene svolto con la massima naturalezza. Questo lo possiamo fare perchè il collante che unisce tutti i nostri operatori e volontari è quello della solidarietà e dell’amore, indispensabili per strutture come la nostra gestite solo dal volontariato”.
Ecco, per quanto riguarda i volontari, organizzati in quella che è a tutti gli effetti l’associazione di riferimento, “Amici di Casa Don Lelio onlus”, sia nella struttura che nelle varie manifestazioni a cui Casa Don Lelio ha partecipato, sono state di 911 unità per un totale di 3.826 ore. “E’ continuato – conclude Bendinelli – anche il rapporto di collaborazione con le associazioni dei genitori collegate al Meyer per organizzare alcuni momenti di condivisione per le famiglie. Rafforzati da tutto questo, cercheremo di continuare a operare sia con interventi di miglioramento strutturale che con un maggior supporto morale. Perchè è solo grazie alla collaborazione e al coinvolgimento di tutte le realtà che ruotano intorno a queste famiglie, che indubbiamente affrontano dei momenti delicati, è possibile fare sempre meglio per permettere loro di vivere più serenamente vicino ai loro bambini”.