Casa don Lelio e Meyer: stasera la firma della nuova convenzione

LASTRA A SIGNA – Il progetto di “Casa don Lelio”, il centro di Lastra a Signa che si occupa dell’accoglienza delle famiglie i cui figli devono ricorrere loro malgrado alle cure dell’ospedale pediatrico Meyer, non si ferma. Anzi, va avanti e lo fa con rinnovato entusiasmo. E una conferma importante di ciò arriva dall’appuntamento in […]

LASTRA A SIGNA – Il progetto di “Casa don Lelio”, il centro di Lastra a Signa che si occupa dell’accoglienza delle famiglie i cui figli devono ricorrere loro malgrado alle cure dell’ospedale pediatrico Meyer, non si ferma. Anzi, va avanti e lo fa con rinnovato entusiasmo. E una conferma importante di ciò arriva dall’appuntamento in programma questa sera proprio a “Casa don Lelio”. In occasione infatti della tradizionale cena degli auguri natalizi con tutti i volontari, ci sarà anche la firma della nuova convenzione che lega la struttura di Lastra a Signa alla parrocchia di Santa Maria a Castagnolo. Se vogliamo una vittoria di Davide contro Golia, per un centro che tre anni fa sembrava dovesse chiudere e che, invece, in questo arco di tempo ha svolto un importante servizio di collaborazione al fianco della Caritas. Adesso la nuova convenzione, che sarà firmata dal direttore generale dell’ospedale pediatrico Meyer, Alberto Zanobini, e dal parroco della Natività di Lastra a Signa e di Santa Maria a Castagnolo, don Stefano Cherici. Insieme a loro Paolo Bambagioni, consigliere regionale Pd e vice-presidente della commissione sanità della Regione, il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni, Paolo Pellegrini, consigliere della Fondazione Meyer e in rappresentanza del coordinamento dell’associazione genitori, Alessandro Martini, direttore della Caritas diocesana fiorentina, oltre naturalmente a Paolo Bendinelli, che si occupa della gestione della struttura. Con il nuovo accordo fra l’altro il numero delle camere a disposizione delle famiglie (alcune delle quali racconteranno la loro esperienza nel corso della serata insieme ai volontari) sale a otto per un numero massimo di venti persone che possono essere ospitate all’interno di “Casa don Lelio”.