Carne avariata in mense scolastiche e ospedaliere, 5 arresti e 19 persone indagate

PISTOIA – Avrebbero ottenuto appalti di pubbliche forniture, anche a mense scolastiche e ospedaliere, ottenuti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per poi procedere ad una sistematica violazione dei capitolati d’oneri, fornendo alimenti non corrispondenti a quelli previsti, tra cui carne avariata. Quattro responsabili di un’azienda del settore del commercio delle carni della provincia […]

PISTOIA – Avrebbero ottenuto appalti di pubbliche forniture, anche a mense scolastiche e ospedaliere, ottenuti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per poi procedere ad una sistematica violazione dei capitolati d’oneri, fornendo alimenti non corrispondenti a quelli previsti, tra cui carne avariata. Quattro responsabili di un’azienda del settore del commercio delle carni della provincia di Pistoia e il commercialista dell’impresa sono agli arresti domiciliari su esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Pistoia Maria Elena Mele, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Pistoia, Paolo Canessa e del sostituto Claudio Curreli.

Nel corso delle indagini è stata sequestrata oltre mezza tonnellata di carne non conforme, destinata alle fasce più deboli della popolazione (bambini e degenti di strutture ospedaliere) e sono state accertate irregolarità nelle forniture di derrate alimentari presso le mense di 30 enti civili (scuole e ospedali ubicati nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana: nella lista c’è anche il comune di Calenzano) e 13 strutture militari dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare, due delle quali ubicate all’estero, la missione militare Joint Task Force Lebanon – Sector West in Libano e la Base Militare Italiana di supporto in Gibuti. Gli investigatori stamani durante una conferenza stampa a Firenze hanno precisato che non c’è alcun grave rischio per la salute.

A condurre l’inchiesta sono stati i carabinieri del Nas di Firenze e del comando provinciale fiorentino; secondo quanto emerso dalle indagini, iniziate nel gennaio del 2016, gli indagati avrebbero realizzato, da diversi anni, un illecito arricchimento, attraverso l’aggiudicazione di appalti pubblici (solo nell’anno 2016 per circa 6 milioni di euro) in forniture alimentari alla pubblica amministrazione (principalmente mense ospedaliere, scolastiche e militari) ottenuti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per poi procedere ad una sistematica violazione dei capitolati d’oneri, fornendo alimenti non corrispondenti a quelli previsti. In particolare, secondo le accuse, le carni sarebbero state di tagli anatomici qualitativamente inferiori rispetto a quelli ordinati dalle stazioni appaltanti; con data di scadenza, anche per carni suine, bovine e salumi, prolungata rispetto a quella originaria immessa dalla ditta produttrice, sottoponendo così l’alimento a pericoli sanitari; sottoposte a diversi e continui processi di congelamento e scongelamento, in relazione alle esigenze della propria azienda; già respinte da altre stazioni appaltanti in quanto non conformi; materialmente diverse da quelle ordinate ed indicate nel documento di consegna. Nell’inchiesta sono coinvolte, a vario titolo, altre 19 persone (commercianti, personale preposto alla ricezione delle merci, militari e veterinari Asl) che secondo le accuse avrebbero agevolato i componenti dell’associazione.