SESTO FIORENTINO – Lunghe code, tempi dilatati, carenza di organizzazione: così una lettrice descrive l’esperienza di questa mattina per il prelievo del sangue. Quella di Maria è una delle molte lamentele che arrivano anche alla nostra redazione da quando è stata chiusa la “Scatola nera” il punto prelievi della Asl di Sesto Fiorentino per un intervento di restauro. Chi si lamenta di come è stato organizzato il servizio racconta di lunghe attese, affollamento e mancanza di informazione. Maria questa mattina si è recata alla sede di Synlab dove attualmente avvengono anche i prelievi della Asl e si è trovata di fronte una lunga coda di persone in attesa del loro turno. “L’appuntamento mi era stato dato telefonando al Cup – racconta Maria – con un numero di chiamata, un codice, e un orario oggi alle 8.30”.
Maria si presenta alle 8.20, dieci minuti prima del suo appuntamento. “All’esterno dell’ambulatorio c’era una lunga fila di persone in attesa del loro turno per effettuare il prelievo del sangue – racconta Maria – ho cercato di capire il metodo per accedere alla sala prelievi se per chiamata o con un numero, ma non ho avuto alcuna informazione da parte dell’unica persona presente al desk, ho invece capito che non saremmo stati chiamati con il numero che ci era stato dato al momento dell’iscrizione, ma in base all’orario. Quindi dovevamo metterci in fila a seconda dell’orario dell’appuntamento. E’ stato allora che ho scoperto che alle 8.30 stava entrando la persona che si era segnata per le 7.15, c’era un’ora di ritardo”. La seconda scoperta fatta da Maria rasenta il ridicolo. “Ci siamo messi in coda e ho appreso – racconta – che oltre a me alle 8.30 c’erano altre due persone, mentre all’interno c’era solo un punto prelievi aperto. Ci siamo dovuti organizzare e per decidere chi doveva entrare per primo, visto che in tre avevamo le 8.30 (mentre per gli altri c’era un minuto o due di differenza tra un prelievo e l’altro). Intanto il malumore cresceva”.
La situazione è diventata ancora di più incandescente quando il sole ha cominciato a bruciare e le persone dovevano attendere un orario indefinito per effettuare il prelievo. Le tre sedie a disposizione non sono state sufficienti ad accogliere il gruppo di persone che aumentava. “Abbiamo atteso due ore – racconta Maria – per un prelievo del sangue. Mi sembra che non ci sia organizzazione e forse c’è carenza di personale. In questo momento difficile dovuto anche alla pandemia forse sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione”.