CAMPI BISENZIO – In ogni competizione che si rispetti, politica o calcistica che sia, ognuno, in cuor suo, spera e punta alla vittoria. E anche se non parte favorito dai pronostici, non ammetterà mai che sia così. Poi però può succedere che le previsioni vengano sovvertite davvero e che quella che è stata definita “un’armata Brancaleone” sbaragli il campo. Ecco quindi che il successo assume un sapore diverso, proprio come quando Borja Valero – sempre per mantenersi in bilico fra calcio e politica – ha segnato il gol 2-0 contro il Milan qualche domenica fa. Lungi da noi paragonare Emiliano Fossi al calciatore spagnolo della Fiorentina (quando lo abbiamo v isto impegnato con il pallone fra i piedi non ci ha impressionato particolarmente) ma quello che è successo alle primarie per la scelta del candidato sindaco del Pd campigiano ha tutto il sapore del ribaltamento del pronostico. Quello che arriva adesso, tuttavia, non è il momento dei bilanci, è soprattutto il momento di inziare a guardare la politica di casa nostra con gli occhi un po’ diversi dal solito.
Allora Fossi, è obbligatorio partire dalla gioia per il successo al primo turno…
“Innegabile. Ma quella che mi piace mettere innanzitutto in risalto è stata la partecipazione della gente alle primarie del 25 novembre, con oltre 5.500 campigiani alle urne; è stata premiata la lungimiranza di chi ha voluto le primarie per scegliere il candidato sindaco. Le percentuale ottenuta, poi, mi inorgoglisce ma devo dire che è sicuramente inaspettata”.
E’ possibile che la contemporanea “chiamata alle urne” per scegliere chi sarà il candidato premier alle prossime politiche e il “duello” fra renziani e bersaniani abbi fatto da traino non solo per quanto riguarda la partecipazione ma anche relativamente alla sua elezione?
“Per quanto riguarda la partecipazione penso proprio di sì, anche se inizialmente avevamo il timore che la scena politica locale potesse essere risucchiata dal dibattito nazionale, un dibattito che si è rivelato anche particolarmente sentito. Personalmente, poi, pensavo di avere delle buone possibilità, ero sicuro che qualcuno dei candidati avrebbe vinto al primo turno ma non avrei mai immaginato di poter impormi con oltre venti punti di differenza su Serena Pillozzi come invece è successo”.
Il voto di domenica ha sancito la fine di un’epoca?
“Ha sancito la fine di una fase storica , che comunque era già stata anticipata dalla non candidatura di Adriano Chini”.
Se non mi sbaglio lei si è schierato con Bersani, quindi con chi non è favorevole alla “rottamazione”, mentre qui a Campi gioco forza il suo ruolo è stato quello del “rottamatore”: non è una contraddizione?
“Il mio voto per Bersani, e l’ho detto in più di un’occasione, è stato ed è un voto ragionato fin dall’inizio ma non è stata una scelta “contro” Renzi, che si è fatto sicuramente interprete di un messaggio importante in politica. Non a caso, insieme a me hanno giocato e collaborato attivamente molti sostenitori del sindaco di Firenze. Alla resa dei conti sono stato l’unico che ha portato avanti un elemento di discontinuità con il passato, ho fatto tutte le mie scelte da uomo libero che non aveva “sponsorizzazioni”, due elementi che hanno convinto i campigiani a votarmi. Se poi dobbiamo parlare di una chiave di volta, mi piace evidenziare il taglio dato alla campagna elettorale, il sorriso con cui è stata fatta, dal primo all’ultimo giorno, e la qualità delle iniziative organizzate”.
E’ altrettanto innegabile però che da qui al giorno delle elezioni la sua presenza in giunta e nel partito dovrà essere vista con occhi diversi…
“Sul piano amministrativo il sindaco di Campi è Adriano Chini e sarà lui a guidare il Comune fino alla conclusione del mandato. Ovviamente dobbiamo guardare anche al futuro e io resto dell’idea che le primarie di domenica scorsa ci daranno la possibilità di arrivare alle elezioni con più slancio e con più forza per tutto il centro-sinistra, che dovrà essere inclusivo e non esclusivo…”.
Andiamo ancora oltre e immaginiamo per un attimo che lei, che comunque è autorizzato a fare qualsiasi gesto scaramantico, sia già il sindaco di Campi: quali sono i primi impegni che intende portare avanti?
“Dare nuovo impulso al centro storico, con la riapertura al traffico dalle 19 alle 9, e fare in modo che gli alunni che in futuro frequenteranno la Matteucci, possano seguire le lezioni davvero all’interno della scuola e non in via Verdi come invece è successo negli ultimi quattro anni”.
Pier Francesco Nesti
Campi Bisenzio: parla il vincitore delle primarie Emiliano Fossi
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