CAMPI BISENZIO – In 97, tutti sostenitori e elettori, taluni iscritti e attivisti del Pd di Campi Bisenzio, hanno promosso un appello per continuare a costruire un partito unito e aperto alla società, che riconosca in pieno le primarie come strumento di selezione anche in vista della scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative che, a Campi, si terranno nella primavera 2013.
A Campi sono diversi i candidati a candidarsi e le loro numerose dichiarazioni sulla stampa locale hanno creato un clima d’attesa ma anche di incertezza proprio all’interno del partito dove, questa situazione, sembra creare più imbarazzi che altro.
Di seguito la lettera appello tra l’altro sottoscritta da numerosi personaggi della politica locale.
Ecco il testo della lettera aperta.
Abbiamo a cuore il PD, un PD che non ha paura.
Un PD che ad oggi è l’unica forza con l’organizzazione e i numeri necessari a favorire un deciso cambiamento della società italiana, sia a livello locale che nazionale.
Ma il tempo delle deleghe in bianco è finito. Non esiste appartenenza senza partecipazione.
Un partito è nuovo davvero soltanto se rende i cittadini veri protagonisti della vita pubblica. La cattiva politica si batte con la buona politica e per ripartire occorre partecipazione vera.
Un PD unito e aperto che non ha timore di confrontarsi con l’esterno. L’antipolitica e l’astensionismo incalzano e non crediamo ci si debba stracciare le vesti o tentare di chiudersi a riccio aspettando che tutto passi. E’ necessario comprendere perché la politica appare distante e perché assistiamo, anche a livello locale, a questo proliferare di liste civiche varie. E questo tocca alla politica farlo e al PD in maniera particolare, perché nasce come forza per il cambiamento e per la buona politica.
Apprezziamo in questo senso lo sforzo e il grande senso di responsabilità che Pierluigi Bersani sta facendo per condurre il partito in questo difficile momento storico del nostro paese e lo abbiamo ammirato nello slancio significativo di richiedere primarie aperte per la premiership del centrosinistra.
Anche a Campi le elezioni comunali si avvicinano e vogliamo allora che siano le persone a scegliere chi dovrà essere il candidato sindaco del centrosinistra.
Il metodo non può che essere quello delle primarie aperte a tutti, perché così è previsto dallo statuto del PD e perché nel 2013 termina una lunga e importante fase di governo che ha trasformato la città. Il nostro futuro deve essere messo in mano ad una classe dirigente rinnovata che si conquisti il sostegno tra le persone, interpretando una realtà di primo piano della Toscana e dell’Italia, ma soprattutto un mondo profondamente cambiato.
La nostra generazione ha tanto da dire e da dare.
La nostra generazione è cresciuta in una società che ha perso le certezze di chi ci ha preceduto. Si parli di posto di lavoro, famiglia, riferimenti civili e spirituali.
La nostra generazione si forma dentro spazi fisici e virtuali, ma si trova a volte emarginata da un sistema che decide secondo schemi passati.
La nostra generazione offre giovani laureati, giovani abituati a viaggiare e misurarsi con un mondo globale, giovani che non sanno cos’è il posto fisso o si domandano perché la crescita civile e professionale in questo Paese non risponda sempre al merito, giovani che si misurano con fenomeni complessi come l’immigrazione, giovani più a loro agio con la tecnologia touch screen e l’informazione lunga un tweet che con i salotti intellettuali o la tv spazzatura.
La nostra generazione vede un lento sviluppo di servizi e infrastrutture rispetto ai Paesi europei più avanzati, convive con l’impoverimento economico, educativo e del tessuto culturale, spesso travolto dal magma globale o da un nuovismo usa e getta.
La nostra generazione è quella che più di tutte vive la Crisi, perché il futuro che la attende è un grosso punto interrogativo.
La nostra generazione non vive un mondo migliore o peggiore di quello che c’era prima, vive semplicemente un mondo diverso da quello dei nostri padri e dei nostri nonni. Per questo la politica, e il PD più di tutti altri, non possono limitarsi a ripetere e difendere solo le strade già battute fino ad ora.
E se questo vale per l’Italia crediamo debba valere anche per Campi.
Le Primarie servono a stabilire un patto tra la gente e i suoi rappresentanti. Sono un semplice mezzo per definire un fine più alto che non termina il giorno dopo il voto, ma che si poggia su due pilastri molto chiari:
1) Chi vince le Primarie è il candidato Sindaco di tutto il PD. Dirigenti politici e simpatizzanti di area si impegnino da ora a sostenere, alle elezioni amministrative di Campi, chiunque esca vincente dalle Primarie.
2) Volare alti. Volare bassi. Le Primarie sono solo l’inizio di un impegno più duraturo a tracciare una strada innovativa fatta di partecipazione, trasparenza, innovazione sulle scelte strategiche di Campi, senza dimenticare che la qualità della vita di una persona passa, a volte, non dai grandi progetti ma da un piccolo intervento nella frazione.
Chi si appresta a raccogliere l’ideale testimone del governo della città, secondo noi deve ripartire da qui.
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