FIRENZE – Prima è stata la volta dell’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che ha risposto a un’interrogazione in consiglio presentata dal portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega Nord, nella foto). Quindi è stato lo stesso Borghi a replicare affermando che, in merito ai nuovi documenti emersi su Peretola, “la Regione Toscana fa come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo”.
“Il decreto decisorio del presidente della Repubblica, del 2012, sul ricorso proposto da Adf contro il decreto di Via 676 del 2003 per l’ aeroporto di Firenze, “non risulta pervenuto alla Regione”: queste le parole di Ceccarelli. L’interrogazione infatti era dedicata al tema del progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze e in particolare “sul rigetto da parte del presidente della Repubblica del ricorso presentato da Adf nei confronti del decreto di Via 676 del 2003 del Ministero dell’Ambiente e al mancato rispetto delle relative prescrizioni nell’ultimo master plan redatto da Toscana Aeroporti”.
Ceccarelli ha inoltre aggiunto come “non sia stato necessario effettuare alcuna verifica di ottemperanza in relazione alle prescrizioni dettate nel decreto visto che l’aeroporto di Firenze era già stato oggetto di due precedenti procedimenti di compatibilità ambientale di competenza statale”.
“L’assessore Ceccarelli – ha replicato Borghi – ammette candidamente che la Regione si è persa per cinque anni (dal 2012) il decreto con il quale il Capo dello Stato bocciava il ricorso della società Aeroporto di Firenze presentato nel 2003 contro la Via del Ministero dell’Ambiente relativa al proprio master plan dell’epoca. Ma i comuni Cittadini a cui arriva una multa possono accampare la scusa di non averla vista per non pagare?”.
“Non meno assurdo è giustificare l’ignoranza della Regione (all’epoca azionista di maggioranza di AdF) rispetto all’esito del ricorso, affermando che il progetto 2000-2010 non è stato realizzato: ricordo che quanto contenuto nel decreto di Via del 2003 non era un optional, bensì andava fatto per mettere a norma l’aeroporto fiorentino, che ha visto un incremento di quasi il 100% dei passeggeri senza che vi si sia fatto fronte con le necessarie misure di mitigazione e adeguamento. Così, mentre si favoleggia di progetti faraonici che non servono a nulla, lo scalo fiorentino è tale e quale a quello di vent’anni fa, salvo qualche modifica alla testata nord della pista, che non si sa a quale progetto faccia riferimento e quale autorizzazione abbia avuto”.