Biagioli e Panzi rispondono a Mauro Raspanti (Gruppo della libertà): “Ricette fallimentari”

CALENZANO – Il sindaco Alessio Biagioli risponde alle affermazioni di Mauro Raspanti (Gruppo per la libertà) che aveva proposto un ordine del giorno a sostegno dell’imprenditoria locale. “L’ordine del giorno presentato dal consigliere Raspanti – sostiene il sindaco avrebbe avuto un sicuro effetto immediato: il dissesto del Comune”. Nel corso del consiglio comunale, riferisce Biagioli, […]

CALENZANO – Il sindaco Alessio Biagioli risponde alle affermazioni di Mauro Raspanti (Gruppo per la libertà) che aveva proposto un ordine del giorno a sostegno dell’imprenditoria locale. “L’ordine del giorno presentato dal consigliere Raspanti – sostiene il sindaco avrebbe avuto un sicuro effetto immediato: il dissesto del Comune”.
Nel corso del consiglio comunale, riferisce Biagioli, “l’assessore Enrico Panzi ha sfidato l’opposizione a individuare nel comparto di ogni assessore una quota del 5% da poter tagliare, senza compromettere qualità e livelli dei servizi, in modo da poter finanziare le proposte contenute nell’ordine del giorno di Raspanti”.
“Nel comparto di spesa del welfare – ha spiegato Panzi – il 5% sono circa 50.000 euro/anno: dunque se chi parla imprudentemente di sprechi si dimostra capace di indicare con la necessaria precisione dove posso tagliare questa cifra dal budget di risorse comunali senza compromettere l’aiuto ai quasi 1800 calenzanesi coinvolti a vario titolo nei servizi, e senza creare difficoltà ai lavoratori che questi servizi li forniscono, ebbene sarò talmente contento da indire una conferenza stampa congiunta con l’opposizione – come ho appunto dichiarato in Consiglio. Hanno a disposizione tutti i bilanci e le modalità di spesa: aspetto rapidamente indicazioni precise su cosa e a chi tagliare mantenendo le condizioni che ho spiegato”.
Riguardo all’accusa di Raspanti di spendere i soldi necessari per questa operazione per la Società della salute, l’assessore Panzi precisa che “per il Comune la Sds non rappresenta un costo, anzi ci permette di risparmiare razionalizzando alcuni servizi”. Nella nota delle spese effettuate dalla Sds per conto del Comune ci sono i servizi alla disabilità, disagio, minori, assistenza educativa, assistenza domiciliare, Rsa anziani e centri diurni. Tale contributo, conclude Panzi, “ci consente di utilizzare il Fondo regionale per la non autosufficienza che altrimenti perderemmo. I costi dei servizi sono indipendenti dal fatto che ci sia o no Sds. Il personale sanitario Sds non è pagato dai Comuni. La gestione amministrativa centralizzata di 1500 fatture all’anno ci fa risparmiare migliaia di euro, e il Fna vale oltre 100mila euro l’anno di extrarisorse sulle quali altrimenti non avremmo il controllo”.