Baratti (Lega) “L’ingresso in Qualità e Servizi ha troppi punti interrogativi”

CALENZANO – Il consigliere della Lega Daniele Baratti ha dato il proprio voto contrario all’ingresso del Comune in Qualità e Servizi, il gestore delle refezioni scolastiche, perchè dice, in una nota di essere perplesso. “Non sono convinto – dice Baratti – di questa sceltà in quanto ci sono troppi punti interrogativi. Prima di intervenire ho atteso […]

CALENZANO – Il consigliere della Lega Daniele Baratti ha dato il proprio voto contrario all’ingresso del Comune in Qualità e Servizi, il gestore delle refezioni scolastiche, perchè dice, in una nota di essere perplesso. “Non sono convinto – dice Baratti – di questa sceltà in quanto ci sono troppi punti interrogativi. Prima di intervenire ho atteso di avere in mano le carte e ad aumentare le perplessità c’è il fatto che tale scelta è stata presa a pochi mesi dalle elezioni comunali,
‘vincolando’ coloro che subentreranno a questa amministrazione. Tra le varie motivazioni si spiega che ci sarà un progressivo aumento di diete (sanitarie e non) difficili da gestire per l’esiguo spazio ma in questi anni non ci sono stati sostanziali variazioni: 106 nell’anno scolastico 2013/2014 e 105 nel 2017/2018. Per il momento il costo del buono pasto sarà il medesimo ma in futuro, visto che non vi sarà più solo il Comune a decidere, ci saranno aumenti? Non lo sappiamo ma nel frattempo Biagioli avrà già finito il suo mandato”.
“E’ vero – prosegue il consigliere della Lega – che sono aumentate le ore di supporto al personale comunale da parte della ditta in appalto (nel 2015/2016 sono state 181 ore, nel 2016/2017 691, nel 2017/2018 841) ma ciò non è imputabile né all’aumento esiguo degli alunni (da 1228 a 1241), né all’aumento delle diete (da 106 a 114). E il risparmio per l’eliminazione del buono cartaceo che fine farà? A ottobre 2017, durante il consiglio comunale, l’assessore Burberi affermò che l’orientamento era di investire nella mensa perché ‘non vogliamo esternalizzare in toto’ oltre ad aggiungere ‘il fatto che l’amministrazione decida di continuare ad investire in un servizio, che epr ora, è gestito direttamente da noi, mi sembra una buona risposta per tutta la cittadinanza’. Adesso come dobbiamo interpretare il fatto che abbia smesso di investire in un servizio gestito direttamente dal Comune? Nel 2018 le ore richieste alla ditta in appalto sono arrivate a 841 per un costo di circa 15.000 euro. Visto che oggi si parla di “previsioni” a lungo termine, queste non potevano essere fatte nel 2015/2016 evitando di far spendere ai cittadini circa 25.000 euro per ore extra da retribuire alla ditta per supportare il personale comunale della mensa? Secondo queste tabelle, l’aumento degli alunni ci sarà tra il 2019/2020 e l’anno scolastico 2020/2021 quindi c’era la possibilità di attendere qualche mese per permettere di decidere, a chi governerà dopo di loro, cosa fare”.