CALENZANO – Un utile netto di 3,827 milioni di euro, 45mila clienti, 12mila soci. Il Banco Fiorentino ha presentato oggi a Firenze il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 e che ora sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei soci. Nato dalla fusione di BCC Mugello, BCC Impruneta e BCC Signa, il Banco Fiorentino, che ha sede a Calenzano, estende la sua operatività dall’alto Mugello alle colline del Chianti, da Firenze fino a Pisa passando dalla piana fiorentina, all’empolese val d’Elsa, al comprensorio del cuoio.
L’esercizio 2017 si è chiuso con un utile netto di 3,827 milioni di euro contro i 3,650 milioni di euro del 2016. Una raccolta totale da clientela pari a 1.427 milioni di euro ed impieghi a famiglie ed imprese per un totale di 924 milioni di euro con un incremento del 4,82%. Il risultato d’esercizio è ancora più interessante se messo in relazione agli indici di qualità del credito tra cui emerge la copertura dei crediti deteriorati, passati dal 51,91% del 2016 al 58,01% del 2017.
La banca presenta un rapporto tra fondi propri e totale delle attività di rischio ponderate pari a 17,72% (Cet 1 Ratio). Il rapporto tra le masse di denaro che la banca raccoglie dalla clientela e quelle che impiega finanziando imprese e privati è pari a 82,54%.
L’efficienza operativa, definita come rapporto tra costi operativi, comprendenti spese amministrative (spese per il personale e altre spese amministrative), accantonamenti netti ai fondi rischi, rettifiche/riprese di valore su attività materiali e immateriali, altri oneri di gestione, e totale attivo è pari a 1,78%. Con riguardo alla redditività della gestione caratteristica, il rapporto tra margine di intermediazione e totale attivo a dicembre 2017 è pari a 3,19%. La quota degli impieghi erogati fuori zona di competenza è di 3,25% per cento (il limite ai fini della vigilanza cooperativa è pari al 5 per cento). Il Liquidity Coverage Ratio (LCR), coefficiente di liquidità della banca calcolato secondo le disposizioni di Basilea 3, è pari a 151%, mentre il Net Stable Funding Ratio (Nsfr), indicatore strutturale di liquidità a medio-lungo termine, è pari a 137%.
In questa fase delicata del rapporto tra pubblico e intermediari finanziari, la solidità patrimoniale costituisce un importante indicatore di riferimento per famiglie e imprenditori. Banco Fiorentino, spiegano dall’istituto di credito, oltre ad essere in linea con i principi contabili vigenti, mantiene al centro della propria attività i valori caratteristici, le best practices del credito cooperativo. Infatti, proseguono dal gruppo, nel pieno rispetto dei principi della sana e prudente gestione, ha garantito sostegno economico a famiglie e piccole e medie imprese del territorio, svolgendo il suo ruolo istituzionale di promozione del tessuto sociale ed economico locale, con particolare riguardo all’economia reale. I valori ed i principi della cooperazione di credito sono stati rispettati, nonostante il momento congiunturale molto complesso che sta attraversando il Paese.
Oggi sono stati forniti alcuni numeri che fotografano la realtà del gruppo bancario: sono oltre 45mila i clienti, 12mila i soci; il patrimonio è di 160 milioni di euro ; i comuni di competenza sono 56 distribuiti su 7 province; 29 gli sportelli attivi e 40 Atm, i dipendenti sono 237. Quanto alla responsabilità sociale la banca, infine, ha sostenuto numerose iniziative culturali, sportive, di volontariato e di promozione della cooperazione. Su tutto il territorio di competenza, composto dai 56 comuni, la responsabilità sociale della banca ha consentito di riversare oltre 700mila euro a sostegno delle varie attività.
Il presidente Paolo Raffini, presente questa mattina insieme al direttore Davide Menetti, ha commentato: “Questi risultati sono il frutto della operatività e fiducia accordata dai soci e dai clienti alla loro banca a cui va un grande ringraziamento unitamente alla professionalità di tutti i collaboratori. Questa è la vera forza della cooperazione e dell’essere una banca locale con i piedi per terra”.