CAMPI BISENZIO – L’assemblea delle socie e soci della cooperativa Gff ha appena emesso un primo pacchetto di un euro di azioni nominali. Parte la campagna “100 per 10.000” per l’azionariato popolare, finalizzata alla reindustrializzazione della ex Gkn. Un milione di euro di azioni che sarà chiamato “pacchetto solidale” ed è rivolto a cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati sindacali, solidali, che diventeranno così parte dell’assemblea della cooperativa, esercitando un controllo sociale sul processo di reindustrializzazione. Tutte le informazioni saranno intanto rese note su www.insorgiamo.org e sui canali social del Collettivo di fabbrica. Con l’azionariato popolare si crea un esperimento unico nel suo genere, dove nella stessa assemblea potranno sedere dalle cittadine e i cittadini di Campi, di Firenze e provincia, fino ai movimenti climatici e sociali internazionali, le comunità energetiche, i circoli Arci ecc.
Da oggi a fine settembre si prepareranno altri passaggi chiave per arrivare il 30 settembre e il primo ottobre al working class bike days: prima in appoggio al corteo “Basta aeroporti in città” promosso dai comitati contro le nocività della piana e poi il primo ottobre, discussioni e workshop sul tema cargo bike e la reindustrializzazione dal basso. Il primo socio finanziatore sarà ovviamente la Soms Insorgiamo, associazione del dopolavoro, del mutualismo dei dipendenti Gkn, che il 15 settembre sera svolgerà la propria assemblea per decidere la quota da destinare al sostegno della cooperativa Gff.
“I lavoratori, il territorio, le competenze solidali, i movimenti climatici e sociali, hanno difeso la fabbrica prima dalla speculazione finanziaria, oggi dal rischio della speculazione immobiliare, – dice in una nota la Rsu ex Gkn – questa resistenza si è fatta progetto. Ha partorito un piano di reindustrializzazione dal basso, con l’obiettivo di ridare al territorio i posti di lavoro bruciati, creare una fabbrica socialmente integrata al servizio della collettività che l’ha difesa, ripartire con produzioni ecologicamente avanzate, con una struttura di controllo e decisione cooperativa e socialmente avanzata, con una comunità solidale e basata sul mutuo aiuto reciproco. Questo piano non cade dal cielo, ma da due anni di rinvii e immobilismo da parte di un capitale privato assente e incapace. Il tempo gioca contro di noi. Ogni giorno che passa la resistenza diventa sempre più difficile e questo è il calcolo della nostra controparte. Il tempo è ora: spiccare il volo o cadere. Ci meritiamo una vita migliore, noi e tutta la nostra solidarietà, si merita di vedere nascere sotto l’impulso della lotta un polo produttivo a servizio della mobilità sostenibile e un polo di avanguardia delle energie rinnovabili. Proviamoci ancora”.