FIRENZE – “Apprendiamo dell’intesa tra Regione Toscana e gestori delle Residenze sanitarie assistenziali che aumenta la quota sanitaria ferma da anni. Avremo modo di leggere l’intesa, ma quello che ci aspettiamo è che con il raggiungimento di quest’accordo non si metta più in discussione la tenuta dei servizi e anzi e soprattutto l’impegno dalle associazioni dei gestori nel congelare l’effetto di scaricare l’aumento dei costi sul personale e sui cittadini”: lo dicono in una nota Cgil Firenze, Spi Cgil Firenze e Fp Cgil Firenze.
“È necessario – aggiungono – che grazie a questi aumenti economici si possano determinare le condizioni affinchè possa aumentare la qualità dei servizi offerti agli utenti, e si possa procede anche a livello territoriale all’innalzamento dei livelli retributivi di chi lavora in questo settore. La fuga di operatori e professionisti verso il sistema pubblico alla quale stiamo assistendo in queste settimane si argina non applicando Contratto nazionale pirata, ma aumentando i livelli retributivi, individuando il Contratto nazionale di riferimento sotto il quale non andare e migliorando le condizioni di lavoro di chi opera nel settore”.
“Finchè chi lavora in questi settori sarà costretto a elevati rapporti numerici operatori/utente o sarà costretto a fare doppi e tripli turni vivrà questo settore lavorativo come di transito, in attesa di trovare un posto di lavoro con paghe e condizioni di lavoro migliori. Quello delle Rsa è un settore delicatissimo che ha bisogno di attenzione e di una strategia complessiva, per gli utenti di quelle strutture e per i lavoratori, oltre che per la tenuta complessiva del nostro sistema socio sanitario regionale. Le nostre richieste, ormai note, sono di adeguare i livelli di assistenza per migliorare la qualità dell’assistenza agli ospiti in una strategia complessiva e di rafforzare i controlli ed il governo clinico pubblico così da essere in relazione con i servizi sanitari pubblici territoriali e ospedalieri. Su questi temi è interesse di tutto il sistema intervenire velocemente convinti che la questione non possa essere solo economica ma di riforma più complessiva”.
“Siamo stati fra i primi – ha detto il consigliere regionale della Lega, Giovanni Galli – a sollecitare la Regione, nella figura del presidente Giani e dell’assessore Spinelli affinchè venissero riviste e aumentate le quote sanitarie alle Rsa e finalmente si è arrivati all’accordo! Le nostre rimostranze erano assolutamente pertinenti e lecite. Sono trascorsi lunghi mesi in cui, nonostante l’accorato e ripetuto appello degli addetti ai lavori, alle prese con una gestione economica sempre più complicata delle strutture, lo stesso presidente Giani e l’assessore Spinelli, che oggi ringraziamo, apparivano colpevolmente evasivi…”.
“Risolta, dunque, seppur tardivamente questa problematica, ci uniamo ora alla richiesta della Fp-Cisl che chiede maggiore attenzione sulla tipologia di contratti di lavoro che vengono stipulati da quelle Rsa accreditate con la stessa Regione-precisa l’esponente leghista. La denuncia dei sindacati è chiara e nel contempo molto grave; si parlerebbe di accordi “pirata”che darebbero, dunque, ampia discrezionalità al datore di lavoro, riducendo parimenti alcuni diritti dei dipendenti – conclude Galli – chiediamo, quindi, anche noi che venga fatto un tempestivo controllo sulla contrattualistica in essere nelle Rsa, per garantire pienamente tutti i lavoratori delle residenze sanitarie”.