Atc. Il sindaco Prestini risponde al consigliere D’Elia

CALENZANO – “Stupiscono le dichiarazioni del consigliere D’Elia, che tra l’altro sono già state ampiamente dibattute nella precedente consigliatura”. Il sindaco Riccardo Prestini risponde così alle affermazioni del consigliere D’Elia sull’Atc. “Ribadiamo quello che è già stato detto, ossia che l’amministrazione non fa più parte dell’Atc dal 2013, da quando non nomina più i tre […]

CALENZANO – “Stupiscono le dichiarazioni del consigliere D’Elia, che tra l’altro sono già state ampiamente dibattute nella precedente consigliatura”. Il sindaco Riccardo Prestini risponde così alle affermazioni del consigliere D’Elia sull’Atc. “Ribadiamo quello che è già stato detto, ossia che l’amministrazione non fa più parte dell’Atc dal 2013, da quando non nomina più i tre membri dell’assemblea – spiega il sindaco – Quindi non ha senso chiedere al Comune di uscirne, così come non ha senso l’accusa di violare lo statuto laddove parla di associazione apolitica. Perché essere apolitici non significa certo non avere delle idee, anzi spesso i dirigenti di qualsiasi associazione hanno connotazioni politiche specifiche, di qualsiasi colore. Cosa chiede il consigliere D’Elia di vietare a chi è iscritto a un partito politico di far parte di un’associazione? Scorda forse che la partecipazione politica è un diritto costituzionale. Al contrario la definizione di apoliticità riguarda l’attività dell’associazione, che infatti mai ha sostenuto movimenti o partiti politici. Detto questo, l’amministrazione nel suo insieme, e non un singolo assessorato, sostiene l’Atc in quanto Pro loco del Comune di Calenzano, una centralità dell’associazione che viene ribadita anche alla luce della neocostituita Consulta dell’Ambito Turistico Territoriale, che comprende tutti i Comuni della provincia di Firenze e di cui fa parte sia il Comune di Calenzano che l’Atc. L’altra cosa che colpisce e stupisce è che un consigliere comunale, che tra l’altro ricopre il ruolo di vicepresidente del consiglio, affronti le legittime istanze dell’opposizione in maniera così poco istituzionale, scordando che i rapporti personali o di parentela mai dovrebbero essere strumentalizzati per fini politici”.