SESTO FIORENTINO – Ripulire le opere d’arte mantenendo l’aspetto originale, utilizzando tecniche innovative e non invasive: sono questi i punti essenziali degli studiosi che hanno messo a punto un sistema di intervento per la conservazione dei beni culturali. Ad occuparsi delle tecniche innovative sono gli studiosi del Cnr, in particolare dell’Ifac Istituto di fisica applicata Nello Carrara del Polo scientifico. “Già negli anni Novanta – spiega Salvatore Siano responsabile del gruppo che si occupa di metodologie analitiche e conservazione dei beni culturali – ci siamo insieriti in un settore nuovo per la fisica quello della conservazione dei beni culturali”. Le metodologie applicate oggi utilizzano il laser, tecnica in grado ad intervenire in modo circoscritto e senza alterare l’opera sottoposta al trattamento. I termini che i ricercatori utilizzano parlando di interventi per la coservazione delle opere d’arte con l’uso dei laser, sono quelli medici: si parla di diagnosi e radiografia, per citarne alcuni. Ma qui non si fa restauro. “Il Cnr – spiega Siani – non si occupa di fare il restauro, ma mette a disposizione il supporto scientifico”. La tecnica del laser si è sviluppata nel 1995 i macchinari utilizzati sono quelli prodotti da El.En. E nel laboratorio dell’Ifac gli studiosi si occupano di fornire tecniche per interventi di conservazione di opere artistiche con un’ampia forbice, che vanno dal periodo degli Etruschi fino ai nostri giorni. Gli interventi da alcuni anni sono indirizzati alla conservazione dei beni, legati alla possibilità di rimuovere del materiale utilizzando dei “laser d’alta potenza” istantanea con le pulsazioni. “Questa tecnica – spiega Siani con il quale operano 8 ricercatori – abbiamo visto subito era una aggiuntiva alle tecniche meccaniche e a quelle chimiche, però è risultato evidente che c’era una precisione stratigrafica che non si otteneva con le altre tecniche”. E’ stato proprio grazie ai grandi interventi che questa tecnica è stata messa, possiamo dire, in luce. Uno di questi è stato il restauro delle porte del Battistero di Firenze al quale hanno lavorato gli esperti dell’Opificio delle pietre dure, con una tecnica nata proprio nei laboratori del Polo. La terza ed ultima porta sarà sottoposta a breve ad un intervento di restauro.
Arte, all’Ifac del Cnr del Polo dove si mette a disposizione il supporto scienrifico per la conservazione
SESTO FIORENTINO – Ripulire le opere d’arte mantenendo l’aspetto originale, utilizzando tecniche innovative e non invasive: sono questi i punti essenziali degli studiosi che hanno messo a punto un sistema di intervento per la conservazione dei beni culturali. Ad occuparsi delle tecniche innovative sono gli studiosi del Cnr, in particolare dell’Ifac Istituto di fisica applicata […]
