vengano usati come mezzo per raccogliere pubblico e compratori all’interno di una manifestazione che attira anche molte famiglie con bambini, i quali non potranno che assimilare anche essi il fuorviante messaggio che gli animali sono solo merce e possono essere tranquillamente uccisi”.
E avanza una richiesta alle istituzioni sia pubbliche che private “di non patrocinare più questo genere di eventi – dice Lucilla – Le mostre e fiere inserite in un contesto turistico e aperte a tutti, che rappresentano anche parte importante del nostro patrimonio territoriale e folkloristico, oltre ad essere un piacevole momento di aggregazione, è giusto che siano oragnizzate senza la presenza di animali e che non diffondano un messaggio di disprezzo per la vita di loro stessi”.