Ansano, ricorso respinto: “Regolamento interpretato ad personam…”

CALENZANO – Se Signa piange, politicamente parlando, anche Calenzano sembra aver peso il sorriso. Lo dimostra il braccio di ferro per la segreteria post Congresso e l’attacco, da parte di Simone Ansano, verso “l’uso delle regole personalizzate”. Tutto ciò dopo la decisione, da parte della Commissione metropolitana per il Congresso, di respingere il ricorso da […]

CALENZANO – Se Signa piange, politicamente parlando, anche Calenzano sembra aver peso il sorriso. Lo dimostra il braccio di ferro per la segreteria post Congresso e l’attacco, da parte di Simone Ansano, verso “l’uso delle regole personalizzate”. Tutto ciò dopo la decisione, da parte della Commissione metropolitana per il Congresso, di respingere il ricorso da lui presentato.

“Oggi – dice Ansano – mi è giunta la decisione della Commissione metropolitana per il Congresso, che ha respinto il mio ricorso per l’annullamento della candidatura di Paolo Santini poiché, come da lui stesso ammesso in un comunicato stampa, non era in regola. La commissione ha motivato la bocciatura parlando di refuso di regolamento, di un errore che non sarebbe stato corretto e dando, come giustificativi, dati del tesseramento di Calenzano che non corrispondono a quelli reali. Rendendo pertanto la risposta assolutamente inattendibile e dando dimostrazione di superficialità e approssimazione”.

Ansano punta molto sul regolamento e prende come esempi quello dell’ex segretario del Pd calenzanese Gianluca Ferretti e quanto successo a Signa con : “Inoltre, per quanto ho avuto modo di sapere, nel caso del ricorso dell’ex segretario di Calenzano, Gianluca Ferretti, e di quello accolto contro la candidatura di Federico La Placa a Signa, le motivazioni della Commissione metropolitana per il Congresso, invece, si basano sulla necessità di rispettare alla lettera il regolamento. Sembra quasi che per la Commissione metropolitana del Congresso le norme per alcuni si applichino, per altri si interpretino. Ossia, se la norma ci è utile allora va bene, se non ci va bene, è un refuso. Ma questa arbitrarietà nell’uso delle regole falsa totalmente il senso e lo scopo del confronto pluralista che è il Congresso”.

Lo sfogo di Ansano continua: “Avevo presentato la mia candidatura perché qualcuno si è rifiutato di cercare un rappresentate comune che garantisse tutti allo stesso modo. Mi sono messo in gioco, insieme a tutte le persone che mi hanno sostenuto, per garantire discussioni e confronti costruttivi. Partivamo con un netto svantaggio e la consapevolezza di una sconfitta quasi certa, senza la ricerca spasmodica di poltrone e ruoli, per cui il risultato raggiunto si è dimostrato notevole. L’unica cosa che ci interessava era garantire democrazia, libertà ed onestà del processo democratico che il Congresso dovrebbe rappresentare nonostante per qualcuno sia diventato solo un momento in cui raccogliere voti in un’urna”.

Poi è la volta di entrare ancora di più nel merito della questione: “Spesso le regole ci sono state sbattute e sbandierate davanti e ad esse ci siamo attenuti, ritenendole un importante strumento. Ma poi abbiamo avuto a che fare, noi e non solo, con la Commissione Metropolitana. A presiedere questa Commissione per il Congresso, è un calenzanese che è stato tra i sostenitori di Paolo Santini, cosa che non credevamo fosse assolutamente un problema, e che, nonostante il suo importante ruolo di garanzia, è entrato nelle liste per un posto in Assemblea Metropolitana, atteggiamento alquanto inconsueto, poco opportuno e che far venire meno l’autorevolezza degli organi di garanzia”.

“In un momento così delicato della storia della politica italiana – conclude Ansano – non possiamo lasciare neanche il lontano dubbio che qualcuno usi le regole per gestire e indirizzare secondo i propri interessi gli andamenti di un partito nazionale, figuriamoci di quelli territoriali, che si occupano della programmazione e gestione delle aree in cui viviamo. Non possiamo permettere di lasciare perdere, di ignorare, di girare le spalle dall’altra parte quando vediamo scorrettezze che minacciano autonomia e libertà degli organismi democratici. Pertanto continuerò, sostenuto da tutti coloro che come me chiedono chiarezza, coerenza e correttezza, nella battaglia politica che mi, e ci vede protagonisti in prima persona verso un Congresso territoriale che sta perdendo la sua autorevolezza, la sua autenticità”.