Alluvione, un anno dopo: i “sindaci del Bisenzio” chiedono più risorse e leggi più snelle. E “tirano le orecchie” al Governo

CAMPI BISENZIO – “Nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali e della comunità, permangono numerose criticità, in particolare per quanto riguarda la sicurezza del territorio. Gli ingenti danni causati dall’alluvione dell’anno scorso hanno evidenziato la necessità di azioni coordinate e di fondi sufficienti per la messa in sicurezza e la prevenzione di futuri eventi alluvionali”: questo […]

CAMPI BISENZIO – “Nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali e della comunità, permangono numerose criticità, in particolare per quanto riguarda la sicurezza del territorio. Gli ingenti danni causati dall’alluvione dell’anno scorso hanno evidenziato la necessità di azioni coordinate e di fondi sufficienti per la messa in sicurezza e la prevenzione di futuri eventi alluvionali”: questo il senso – e la sintesi – dell’appello lanciato ieri mattina dal Foyer del Teatrodante Carlo Monni, a Campi Bisenzio dai rappresentanti dei Comuni che hanno i rispettivi territori, quelli che amministrano, da monte a valle lungo l’asta del Bisenzio: il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, il presidente del consiglio comunale di Prato Lorenzo Tinagli, il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno, il vice-sindaco di Montemurlo Alberto Vignoli e l’assessore del Comune di Vaiano Chiara Martini. Un’area particolarmente danneggiata dalla piena del novembre del 2023: da qui la volontà condivisa di fare da “megafono” alle esigenze di un territorio che coinvolge oltre 300.000 cittadini e ribadire “con forza la necessità di interventi concreti e tempestivi”.

Non a caso i rappresentanti delle cinque amministrazioni presenti hanno unito le loro voci nella richiesta al Governo di “uno stanziamento di fondi per interventi strutturali che rafforzino le opere di difesa idraulica e garantiscano una manutenzione efficace delle infrastrutture esistenti, chiedendo al tempo stesso una reale pianificazione, a livello nazionale, per la gestione di eventi atmosferici calamitosi che non sono più da considerarsi di natura straordinaria, ma ordinaria. “Ora basta, – queste le parole del sindaco Tagliaferri – un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici e oggi, più che mai, siamo uniti nel chiedere un intervento deciso e concreto da parte del Governo. I Comuni possono fare la loro parte, ma serve un supporto governativo per azioni strutturali e a lungo termine. Il Governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica. Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni proprio pochi giorni fa, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposta e non sappiamo se e quando arriverà. La tutela dei nostri territori non può più aspettare; è urgente destinare risorse adeguate ai Comuni colpiti dalla piena di un anno fa”.

“L’unica cosa che il ministro della protezione civile, Nello Musumeci, fu in grado di dire un anno fa, l’unica volta che venne in visita nei territori colpiti nel novembre scorso, è che i cittadini e le aziende devono assicurarsi  per questi eventi,- ha aggiunto il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Buongiorno – una dichiarazione emblematica su come il Governo si approcci al tema del cambiamento climatico. Sarebbe inoltre opportuna una modifica del quadro normativo nazionale che è fermo a testi e leggi di inizio ‘900″. “I Comuni sono stati lasciati soli nella gestione post alluvione e questo fa male soprattutto istituzionalmente e non solo politicamente, – ha detto Lorenzo Tinagli, presidente del consiglio comunale di Prato – la popolazione è spaventata e ha bisogno di risposte concrete perché a oggi continuiamo a vivere le allerte con ansia e con la speranza che non succeda di nuovo qualcosa di grave, ma non può essere la speranza a guidare la politica. La forza delle nostre comunità, in quei difficili momenti, è stata l’unica cosa che ha fatto sentire meno sole le amministrazioni comunali”.

“E’ importante essere qui oggi insieme affinché esca una voce unica dai territori colpiti dall’alluvione, – ha detto l’assessore Chiara Martini del Comune di Vaiano – il cambiamento climatico è un tema ormai globale e gli Stati devono affrontarlo insieme a quello della difesa del suolo. Nella situazione in cui ci troviamo attualmente, se si dovesse ripresentare un evento simile a quello dello scorso novembre, saremmo punto e a capo”. “Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni ma diamo la voce a più di 300.000 persone – ha concluso Alberto Vignoli, vice-sindaco del Comune di Montemurlo – ci chiediamo perché ancora oggi non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. Non solo, perché è assolutamente necessario ripensare a livello nazionale una pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere, è il tempo di agire”.