CAMPI BISENZIO – “In questi giorni chi di noi non era alluvionato si è generosamente impegnato nell’aiuto alla popolazione. Lo abbiamo fatto in tutte le forme: dall’autorganizzazione al volontariato in collaborazione con le istituzioni. E’ stata una immersione totale tra la nostra gente e ringraziamo l’amministrazione comunale per l’impegno profuso e l’instancabile organizzazione, nell’emergenza di quanto occorreva alla cittadinanza. Un Comune aperto che è stato un punto di riferimento, anche nella fase iniziale dei primissimi giorni, dove gli aiuti e i mezzi a disposizione erano pochi. Per questo ci permettiamo di dire al ministro Musumeci che dichiarare che serve prevenzione è un epitaffio da monsieur de La Palice, di cui le vittime dell’alluvione non avevano bisogno. Ricorda quelli che in Romagna dicevano che era colpa delle nutrie. Sostanzialmente occulta le vere cause del disastro. Questa ennesima alluvione dimostra chiaramente come sia assurdo il negazionismo climatico del governo Meloni, ma anche le politiche di cementificazione del territorio portate avanti negli ultimi anni dalle varie amministrazioni che hanno governato in Toscana”. E’ quanto sostengono in una nota i segretari Duccio Vignoli e Giada Funghi del circolo territoriale intercomunale della Piana fiorentina di Rifondazione comunista.
“Quando poi la natura presenta il conto – continuano i due esponenti di Rifondazione comunista – il problema non è solo la crisi climatica in atto, come spiegano gli scienziati: le temperature anomale, l’aumento dell’umidità e le piogge eccezionali che incrociano l’incuria e il cinismo dell’uomo, senza la prevenzione a cominciare da “tombature” in meno e “consolidamenti” da far meglio. Più che sciocchezze da negazionista climatico il ministro ci dica quando e come arriveranno i risarcimenti per la popolazione”