Aeroporto, Manetti: “Se necessario, Camera di commercio pronta a un aumento di capitale”

FIRENZE – La Camera di Commercio, socia di Toscana Aeroporti, sarebbe pronta a fare un aumento di capitale per garantire l’investimento per la realizzazione dell’ampliamento di Peretola. Lo ha detto oggi Niccolò Manetti, membro di Giunta della Camera di Commercio di Firenze, ospite alla trasmissione “Telegram” di Tele Iride, canale 96, che andrà in onda […]

FIRENZE – La Camera di Commercio, socia di Toscana Aeroporti, sarebbe pronta a fare un aumento di capitale per garantire l’investimento per la realizzazione dell’ampliamento di Peretola. Lo ha detto oggi Niccolò Manetti, membro di Giunta della Camera di Commercio di Firenze, ospite alla trasmissione “Telegram” di Tele Iride, canale 96, che andrà in onda questa sera (8 febbraio) alle 19. Alla domanda del giornalista Alessio Poggioni che chiedeva cosa accadrà se i finanziamenti pubblici, 150 milioni di euro, previsti a suo tempo per l’aeroporto saranno tagliati o spostati in qualche modo su altri progetti, Manetti ha risposto: “Qualunque problema ci fosse la Camera di commercio è prontissima a fare un aumento di capitale per garantire l’investimento. Se ci fossero ostacoli e fosse necessario, la Camera di commercio è pronta a intervenire per la sua quota parte”.

Quanto poi alla dichiarazione del ministro Danilo Toninelli su un eventuale ingresso dello Stato come figura di garante nella compagine societaria di Toscana Aeroporti, Manetti ha ricordato che “Comune di Firenze, Comune di Pisa, Regione Toscana, le Camere di Commercio di Firenze, Prato e Pisa sono già dentro la compagine societaria, per una quota del 30%, non possono andare sotto una certa quota e non vogliono nemmeno andarci. Si tratta di un investimento infrastrutturale che resta sul territorio, la Toscana Aeroporti è una società concessionaria, quindi il bene è di proprietà dello Stato e di tutti i cittadini. L’investitore estero a fronte dell’investimento pubblico di 150 milioni di euro investe oltre 300 milioni, quindi diciamo che il socio privato sta facendo la sua parte, la parte pubblica sta facendo la sua parte attraverso Comuni, Regione e Camere di Commercio. A questo punto aspettiamo che il ministro faccia la sua parte rispettando gli accordi: non si può dare il via a un piano di sviluppo per anni e poi cambiare le carte in tavola”.

E.G.