Adriano Chini: in 250 alla prima di “Fare Città” al circolo Rinascita

CAMPI BISENZIO – Quaranta minuti. E’ durato quasi quanto un tempo di una partita di calcio l’intervento di Adriano Chini in apertura dell’assemblea che si è svolta al circolo Rinascita per presentare “Fare Città”, l’associazione politico-culturale  promossa dallo stesso ex sindaco di Campi con l’obiettivo di affrontare le tematiche più rilevanti della Piana fiorentina da […]

CAMPI BISENZIO – Quaranta minuti. E’ durato quasi quanto un tempo di una partita di calcio l’intervento di Adriano Chini in apertura dell’assemblea che si è svolta al circolo Rinascita per presentare “Fare Città”, l’associazione politico-culturale  promossa dallo stesso ex sindaco di Campi con l’obiettivo di affrontare le tematiche più rilevanti della Piana fiorentina da qui al 2018, anno in cui si svolgeranno le prossime elezioni amministrative. Quaranta minuti con le seguenti parole: “L’andazzo che c’è a Campi non mi piace per niente”. E che sono proseguiti toccando le varie questioni che riguardano il territorio campigiano in particolare e tutta la Piana in generale. Partendo dall’aeroporto (“Sarà la distruzione di Campi e qui c’è solo disinformazione”), passando per il bilancio (“Non si fanno assemblee con i cittadini mentre la politica va alimentata e noi lo faremo, promuovendo altri incontri come questo anche nelle frazioni”) per arrivare a quello che è l’obiettivo iniziale di “Fare Città”: “All’inizio del nuovo anno faremo le nostre valutazioni e verificheremo se ci sono i numeri per costituire a quel punto ufficialmente l’associazione”. Nel mezzo tante considerazioni sul momento che sta vivendo il nostro Comune, sulla questione dei profughi ma anche sulla necessità di “analizzare con attenzione perchè così tanti campigiani non sono andati a votare”. Insomma un Adriano Chini a 360 gradi di fronte a circa 250 persone e a tanti volti noti del mondo politico e associativo che lo hanno accompagnato durante le varie legislature alla guida del Comune oltre a un nutrito gruppo di giovani. Non potevano mancare ovviamente alcune considerazioni su quanto successo di recente a Sesto: “Un partito serio avrebbe chiamato il segretario regionale, il segretario metropolitano, il sindaco, gli otto “dissidenti” e li avrebbe fatti discutere insieme; successivamente con tutto il partito e la comunità. Non è stato così, si è preferito scrivere post sui vari social network e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. E ancora, sull’aeroporto: “Se fossi stato sindaco, avrei fatto sicuramente ricorso, anche con diecimila osservazioni perchè quello che ci vogliono propinare è un grande imbroglio. Così come mi sarei voluto confrontare con Prato e con tutte le associazioni presenti sul territorio per una mobilitazione generale”. Capitolo tramvia: “C’era già nel 2004 nel protocollo d’intesa per il termovalorizzatore: quante volte ce la vogliono vendere?”, prima della dichiarazione d’intenti finale: “Voglio dare il mio contributo per vedere se, con l’esperienza accumulata in questi anni, è possibile formare a Campi una nuova classe dirigente”.