A Villa Ragionieri il polo della salute femminile

SESTO FIORENTINO – Nascerà entro l’anno il Polo integrato per la salute della donna dell’Area vasta centro. Sarà a Villa Ragionieri, vi confluiranno in prima battuta le professionalità di Careggi e della Asl di Firenze e di Prato, successivamente di Pistoia ed Empoli. La delibera approvata dalla giunta regionale è il primo passo di questo […]

SESTO FIORENTINO – Nascerà entro l’anno il Polo integrato per la salute della donna dell’Area vasta centro. Sarà a Villa Ragionieri, vi confluiranno in prima battuta le professionalità di Careggi e della Asl di Firenze e di Prato, successivamente di Pistoia ed Empoli. La delibera approvata dalla giunta regionale è il primo passo di questo percorso.

“Sarà un centro di altissimo livello – ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi – che riunirà in un unico luogo tutte le competenze e le tecnologie necessarie per assistere e curare al meglio le donne che hanno patologie oncologiche. Sarà anche un ottimo esempio di quell’integrazione tra aziende che è uno dei punti forti della riforma sanitaria”.

“Le delibera che abbiamo approvato – chiarisce l’assessore Stefania Saccardi – è il primo passo di un percorso amministrativo complesso, che porterà Villa Ragionieri a far parte delle strutture pubbliche. Un percorso che vogliamo concludere in tempi più rapidi possibile, realisticamente entro l’anno. La dimostrazione che non vogliamo, come qualcuno dice, privatizzare la sanità. L’idea era maturata anni fa nel presidente Rossi, oggi questo percorso inizia la sua concretizzazione. Il Polo diventerà la grande Breast Unit dell’Area vasta centro e sarà il primo segno dell’integrazione prevista dalla riforma. Accoglierà tutte le competenze, le professionalità, la più alta tecnologia, per affrontare tutte le problematiche della senologia. E’ la risposta più adeguata ai bisogni delle persone e una grande opportunità per i professionisti”.

Il percorso giuridico amministrativo per l’acquisizione di Villa Ragionieri (proprietà Unipol), già avviato dalla Asl 10, verrà ora proseguito dalla Regione. La formula più probabile – ha spiegato l’assessore – è quella del rent to buy: un affitto annuale (4 milioni l’anno fino a 15 anni), che si trasforma in acquisto. Altra questione in campo, quella del personale. “Tutti noi abbiamo a cuore la tutela dell’occupazione – ha sottolineato Stefania Saccardi -, ma ci sono procedure che vanno rispettate. Quindi, massima trasparenza e maggior tutela possibile”.

“E’ un progetto di prim’ordine a livello nazionale – ha detto Paolo Morello – Procederemo al meglio per l’utilizzo di strutture e personale. Inizieremo con Firenze e Prato, poi gradatamente il progetto si estenderà a Pistoia ed Empoli”.

Il progetto ha come obiettivo l’appropriata e corretta presa in carico, nella dimensione di Area vasta, di quelle pazienti che, in caso di neoplasia della mammella, devono intraprendere un percorso assistenziale completo, perfettamente organizzato in ogni suo momento e che permetta l’attivazione di tutte le azioni diagnostico terapeutiche ritenute fondamentali per la guarigione, secondo una sequenza corretta, dalla diagnosi al follow up, nel minor tempo possibile e con il minor impatto e difficoltà.

Come indica l’Unione Europea, le donne devono poter fare affidamento su centri in grado di gestire tutte le fasi della malattia, senza essere costrette a rivolgersi ad unità generiche, dove maggiore è il rischio dell’inappropriatezza. La creazione di centri altamente specializzati, in grado di effettuare una diagnosi precoce, di disporre di terapie mediche e tecniche radioterapiche potenti e sempre meno aggressive, ma soprattutto di offrire un approccio multidisciplinare alla malattia (disponendo di un team completo con oncologo, radiologo, chirurgo senologo e plastico, anatomopatologo, radioterapista, esperto di riabilitazione, psicologo, genetista, esperti di medicine complementari), può garantire un’assistenza coordinata, tempestiva e, conseguentemente, una miglior possibilità di cura.

Evidenze scientifiche dimostrano che un approccio incentrato sulla creazione di strutture ospedaliere improntate alla logica di “poli integrati” per la salute consente di migliorare e personalizzare le terapie, aumentare la sopravvivenza e la qualità della vita, sviluppare la medicina di genere, ridurre il livello di errore nella pratica medica; e incrementare l’efficienza, assicurando volumi di casistica adeguati a garantire lo sviluppo professionale e la qualità delle prestazioni erogate.