A Sesto Acuto “su piazza Galvani: occorre condividere un punto di sintesi”

SESTO FIORENTINO – Il progetto di rivitalizzazione di piazza Galvani, nei giorni scorsi annunciato come necessità da parte della coalizione Insieme Cambiamo Sesto che sull’argomento aveva organizzato un questionario, torna al centro del dibattito cittadino con l’associazione A Sesto Acuto. L’associazione ricorda di aver posto il problema “tre anni fa” con il titolo dell’editoriale del […]

SESTO FIORENTINO – Il progetto di rivitalizzazione di piazza Galvani, nei giorni scorsi annunciato come necessità da parte della coalizione Insieme Cambiamo Sesto che sull’argomento aveva organizzato un questionario, torna al centro del dibattito cittadino con l’associazione A Sesto Acuto. L’associazione ricorda di aver posto il problema “tre anni fa” con il titolo dell’editoriale del proprio giornalino  “Piazza della Stazione, Piazza della ripartenza”.

Allora, scrive l’associazione, venne effettuata “la più corposa racconta di firme mai registrata per una progettazione partecipata con richiesta di finanziamento regionale poi ammesso, ma non concesso”. “La cittadinanza – prosegue la nota di A Sesto Acuto – si era fatta popolo e aveva di colpo preso coscienza dell’urgenza dell’azione politica da mettere in atto per invertire il processo di degrado che affligge la zona centrale di Sesto nei suoi punti maggiormente sensibili. Adesso alcune forze politiche rappresentate in Consiglio comunale in forma congiunta, Insieme Cambiamo Sesto e Per Sesto Bene Comune, hanno ascoltato il bisogno della gente per rilanciare la sensibilizzazione al problema”.

“Non conosciamo l’analisi dettagliata e puntuale derivante dal questionario – dice A Sesto Acuto – ma ci congratuliamo con chi non ha lasciato cadere la nostra iniziativa nata ‘dal basso’, sostenuta dal carattere popolare”. L’associazione sostiene che “occorre condividere un punto di sintesi perché una analisi non rimanga sterile e possa dunque essere valorizzata appieno; ad esso con la revisione prossima futura del Piano Strutturale” e “possiamo auspicare un punto di svolta, proprio perché, paradossalmente, quella zona è rimasta immobile nel corso dell’ultimo mezzo secolo, protetta da una stanca inerzia e oggi, la piazza con tutte le sue condizioni al contorno, offre una grande potenzialità di ripartenza. Non dobbiamo più continuare a sbagliare le scelte urbanistiche avvenute in passato in aree strategiche. Ci sono delle ‘aree volano’ che possono permettere l’innesco di processi civili, economici e sociali virtuosi. Lì, nel centro per il centro, ne rimangono ancora pochissime e quella è una”.