SIGNA – E’ sempre difficile scrivere in prima persona. E soprattutto non è giusto. Ma per una volta è altrettanto doveroso fare un’eccezione anche per ringraziare chi ha dato il proprio contributo per raggiungere un traguardo per me importante. Con ironia e senza la pretesa di prendersi sul serio, solo per provare a sorridere un po’. Ieri sera, infatti, nel parco dei Renai si sono svolte le premiazioni del campionato e del torneo estivo organizzati dalla Uisp (grandi Marco Fratini e Lorenzo Mariotto) e uno dei premi è andato proprio al sottoscritto, per la lunga militanza sui campi di calcio a cinque ma anche per essere stato l’attaccante “meno giovane” del campionato a finire la stagione in doppia cifra. Nasce da qui l’idea di scrivere queste righe, soprattutto per rendere omaggio a tutti i compagni di squadra de “La mossa”.
Lorenzo Castellotti: il calciante prestato al calcetto. Si è inventato portiere pur di far parte del gruppo. L’anno prossimo vorrebbe cimentarsi come attaccante e per questo sono in corso trattative febbrili. Ma siamo sicuri che un accordo sarà trovato quanto prima. Per il bene di tutti.
Andrea Ferraro: meteora. Da portiere titolare alla grande fuga. Può vantare anche alcune apparizioni in campo, condite da qualche gol. “Aisto…” direbbe lui, i dirigenti de “La mossa” stanno cercando ancora una spiegazione… Chissà, magari arriva l’anno prossimo.
Fabio Montefusco: il capitano. Per eccellenza. Nei momenti difficili si è sacrificato e ha infilato anche i guantoni da portiere, un esempio per la squadra ma soprattutto uno dei fedelissimi. Possiamo dire che… siamo invecchiati insieme.
Cristiano Cesari: baluardo. Anche se per restare ironici fino in fondo dovremmo dire “puff” e lui sa perchè. Avevamo già giocato insieme una decina di anni fa ed è stato bello ritrovarlo in squadra. Di Cesari si ricordano anche quattro gol segnati in un’unica partita, una perla in una stagione sempre positiva.
Aldo Gariboldi: il brasiliano. Daje de tacco, daje de punta… Anche lui amico di vecchia data, ancora non siamo riusciti a capire se tirando direttamente da centrocampo, il gol è valido oppure no ma non ha importanza. L’importante è riaverlo in squadra l’anno prossimo.
Mauro Massi: il tattico. Minutaggio limitato ma fatto sempre di grande concretezza. Impiegato al centro o sulla fascia, ha fatto della grinta (e anche di qualche gol fondamentale) l’elemento essenziale della stagione. Riconfermato anche lui, sembra che si stia preparando per un’annata da protagonista.
Giuseppe Noto: il bomber. Negli occhi di tutti c’è ancora il gol decisivo realizzato all’ultimo secondo in semifinale che ci ha consentito di andare ai rigori. Su questi poi meglio tacere… Nonostante ciò è già stato riconfermato per la prossima stagione.
Mirko Sguanci: la fantasia al potere. La scritta che si è fatto tatuare su un braccio non si può proprio vedere. Ma in pochi hanno i suoi lampi di genio. Tunnel, rabone, preziosismi sulla fascia (a volte anche oltre…). Quando iniziò a giocare con noi era uno dei più giovani, adesso lo è un po’ meno anche lui…
Francesco Pane: guerriero. Partito in sordina dopo un periodo di inattività, si è rivelato una delle più belle scoperte del campionato andato in archivio. Corsa, spinta, reti pesanti, tanta grinta, un cartellino di troppo nel momento decisivo che comunque gli è stato perdonato.
Lorenzo Cecchi: chi l’ha visto? Questo perchè si è visto soprattutto nel torneo estivo ma si sa per lui è stata una stagione costellata da numerosi impegni… Comunque decisive le sue scorribande in mezzo al campo, non si è ancora pronunciato per il futuro.
Davide Berlincioni: “i’Gilbe”. Il vero Gilberto è lui. Arrivato nel corso della stagione, è stato mister, dirigente, tuttofare. Insomma una pedina insostituibile anche nel prossimo campionato.
Quella di ieri sera, quindi, è stata la degna conclusione di una stagione che “La mossa” ha concluso in semifinale in campionato e ai quarti di finale della “Summer Cup”. Una stagione iniziata “zoppicando” ma che poi ha regalato più di una soddisfazione a una delle compagini storiche di tutta la Piana.