CAMPI BISENZIO – Anche il Comune di Campi, al pari di quanto già avvenuto a Empoli e Montelupo, trascrive nei propri registri il primo matrimonio celebrato all’estero fra due persone dello stesso sesso. E per farlo sceglie la sala Fallaci del palazzo comunale dove, alla presenza del sindaco Emiliano Fossi, e di Emanuela Eboli, presidente commissione pari opportunità del consiglio comunale, è stata “ufficializzata” l’unione fra Mauro e David, rispettivamente 47 e 42 anni, residenti a Campi ed entrambi coristi del Maggio Musicale Fiorentino. Una giornata, quella di oggi, che segna sicuramente una svolta per il territorio campigiano: “Negli ultimi quattro-cinque anni – ha detto il sindaco Fossi – sono stati fatti progressi importanti. Personalmente lo ritengo un passaggio “normale” nonostante politica e istituzioni siano in grave ritardo. Indubbiamente quello di oggi è un atto dal grande valore simbolico e di grande testimonianza civica, un atto che sarà respinto dal prefetto ci vedrà pronti a fare ricorso al Tar proprio perchè l’obiettivo, non solo dal punto di vista legislativo, è quello di arrivare a un percorso istituzionale riconosciuto e nel quale la politica possa e debba occuparsi e preoccuparsi di tutti i cittadini”, In sala Fallaci, a dare ancora maggiore risalto alla trascrizione nei registri del Comune del primo matrimonio fra due persone dello stesso sesso, c’era gran parte della giunta, come ha sottolineato lo stesso Fossi. Mauro e David, visibilmente emozionati, hanno detto pochissime parole, “nella speranza che presto possano esserci anche qui in Italia tutti i canoni di un matrimonio vero e proprio”. Mauro e David stanno insieme da diciassette anni e la loro unione era stata sancita lo scorso agosto nello stato dell’Illinois. “Ciò di cui stiamo parlando oggi – ha aggiunto Emanuela Eboli – è una battaglia che personalmente sto portando avanti da tempo. E oggi siamo di fronte a un passaggio che spero possa servire anche a un cambiamento culturale, proprio perchè a tutti devono essere garantite indistintamente la parità di accesso alla vita sociale e il riconoscimento di tutti i diritti”.