Andrea Bruno Savelli: “Borgonovo? Un attaccante nello sport e nella vita”

CAMPI BISENZIO – Ormai ci siamo. Il fine settimana in arrivo è quello della prima per “Attaccante nato”, lo spettacolo che racconta la storia di Stefano Borgonovo per la regia di Andrea Bruno Savelli (il primo a sinistra nella foto insieme agli attori e a Chantal Borgonovo). L’appuntamento è per domani, venerdì 6 febbraio, e […]

CAMPI BISENZIO – Ormai ci siamo. Il fine settimana in arrivo è quello della prima per “Attaccante nato”, lo spettacolo che racconta la storia di Stefano Borgonovo per la regia di Andrea Bruno Savelli (il primo a sinistra nella foto insieme agli attori e a Chantal Borgonovo). L’appuntamento è per domani, venerdì 6 febbraio, e sabato 7 al Teatrodante Carlo Monni (inizio alle 21) quando si alzerà il sipario sulla storia tratta dal libro scritto dallo stesso Borgonovo insieme al giornalista Alessandro Alciato (edito da Rizzoli nel 2010). Una storia che racconta la vita dello sportivo, una carriera luminosa in serie A con le maglie di Fiorentina e Milan, ma soprattutto della sua lotta contro la Sla, la malattia che lo ha portato alla morte a soli 49 anni nel giugno del 2013. A interpretare Borgonovo nello spettacolo (la prima produzione del Teatrodante Carlo Monni realizzata in collaborazione con il Comune di Campi e la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus) sarà l’attore Massimo Poggio, volto noto televisivo e cinematografico; insieme a lui sul palco Caterina Carpinella (nel ruolo di Chantal, la moglie di Stefano), Massimo Grigò, Nicola Pecci, Andrea Bruno Savelli e Vanessa De Feo (scene e costumi di Allegra Bernacchioni; musiche originali di Savelli e Pecci). Di tutto ciò ne abbiamo parlato con il regista, Andrea Bruno Savelli, assistendo fra l’altro ad alcuni momenti delle prove che hanno fatto trasparire, seppure per poco tempo, tutte le emozioni che lo spettacolo riesce a trasmettere. “L’idea di realizzarlo – spiega – è nata leggendo il libro, che meriterebbe di diventare anche un film e, non a caso, Stefano ne aveva inviata una copia ad Aurelio De Laurentiis. Prima ho contattato Alessandro Alciato, subito dopo Chantal Borgonovo e a entrambi ho parlato del mio progetto che, in modo particolare grazie alle parole della moglie, vuole raccontare una storia di vita, una storia di vita vissuta insieme dalla coppia e dai loro figli”. Il passo successivo è stato quello di mettere insieme il cast, con il via alle prove all’inizio di gennaio. Con un obiettivo su tutti: “Quello di rappresentare i sentimenti delle persone – continua Savelli – e Massimo Poggio, con cui lavoro insieme per la prima volta, è risultato l’attore che questi sentimenti, insieme agli altri naturalmente, riesce davvero a trasmetterli. Con un denominatore comune: la voglia di vivere che aveva Borgonovo. Quella voglia di vivere “evidenziata” dal sorriso sulle labbra e dai suoi occhi, gli stessi occhi luminosi (e vispi aggiungiamo noi) dopo il gol del 4-3 contro l’Inter nel febbraio del 1989 e aver beffato Zenga e Bergomi davanti a una curva Fiesole in delirio”. Un attaccante nato nello sport, un attaccante nato nella vita: “Esatto – conclude Savelli – e la mia speranza è che questo spettacolo possa contribuire a dare più luce alla battaglia che la Fondazione Borgonovo sta portando avanti contro la Sla. Ed è un bello spettacolo proprio perchè quella che raccontiamo, nonostante il finale non sia stato quello auspicato da tutti, è stata una bella storia…”. Domani alle 18, inoltre, nel foyer del teatro, sarà inaugurata la mostra “Bomber viola”, realizzata dal Museo Fiorentina, da sempre vicino alle iniziative della Fondazione Borgonovo, in collaborazione con ACF Fiorentina, Foundation for Sports History Museums e Archivio storico Foto Locchi. La mostra sarà visitabile fino al 15 febbraio gratuitamente dal lunedì al sabato (dalle 17 alle 20) con foto, cimeli preziosi e immagini dei più famosi bomber, i calciatori che hanno indossato la maglia della Fiorentina e che hanno maggiormente emozionato il pubblico.