SESTO FIORENTINO – Ha superato il secolo di vita e continua ad occuparsi del proprio orto producendo, per uso familiare, pomodori, cetrioli e insalata, Giovan Battista Ceccarelli non dimostra neppure gli anni che ha compiuto il 26 giugno scorso, 100. E’ in gamba, attivo e pronto a raccontare la sua storia. Giovan Battista, ma per tutti Giovanni, è nato a Poppi in provincia di Arezzo nel 1914 in tempo di guerra, la Prima Guerra Mondiale, da una famiglia di contadini ed aveva appena due anni quando la madre rimase vedova per risposarsi poi alcuni anni dopo con un altro vedovo anche lui con figli, allargando così la famiglia e aumentando la possibilità di lavorare nei campi.
“Era diversa la vita allora – racconta Giovanni con quel leggero accento aretino – si faceva la spesa con i centesimi, con 4 centesimi si compravano i fiammiferi; le strade erano tutte di sassi non erano asfaltate e il treno fumava nero e nelle case c’era poca luce, l’unica era quella delle candele”.
Un mondo che ci appare in “bianco e nero” fatto di lavoro, fatica, ma anche grande ingegno e Giovan Battista ha saputo sempre trovare le soluzioni ai problemi incontrati. Anche da piccolo quando aveva freddo, d’inverno a lavorare nei campi e quando le scarpe si consumavano sulle strade di sassi. “Andavo scalzo – ricorda Giovanni – avevo un solo paio di scarpe e non potendo comprarle decisi di costruire gli zoccoli con il legno”. Così il piccolo Giovan Battista di lì a poco preparò altri zoccoli per i vicini. “Il babbo non l’ho mai conosciuto – racconta – c’era il mio zio che nel 1915 mi diceva: guarda gli apparecchi (aerei, ndr) che sfrecciano, vedi ora non lo fanno, ma ci sono volte che buttano fuori il gas”. Nato durante la Prima Guerra Mondiale, Giovan Battista si trovò a dover combattere nella Seconda spostandosi a Gorizia occupandosi anche della cucina fino all’8 settembre quando nella confusione generale “prese il treno fumante” termine per indicare l’utilizzo del carbone per alimentare il convoglio, e poi a piedi ritornò a casa. Dopo la guerra molti contadini lasciarono i lavori nei campi per trasferirsi in città e Giovan Battista lasciò Poppo. Si trasferì con tutta la famiglia, nel 1947 si era sposata con Bruna più giovane di 10 anni dalla quale aveva avuto tre figli, a Firenze in zona Novoli e poi a Sesto Fiorentino. Tra gli anni Settanta e gli Ottanta divenne gelataio lavorando nella gelateria Viesseux. “Feci il gelato a modo mio – racconta – e la gelateria ottenne un premio”. Il “famoso” gelato di Ceccarelli era lo “Chantilly”, “il gelato crema bianca – corregge Giovanni – con panna”. Andato in pensione è ritornato alle origini e si è dedicato alla coltivazione. Oggi coltiva pomodori e altri ortaggi andando tutte le mattine a piedi all’orto. Ad aiutarlo il figlio Antonio. La figlia Graziella con il marito e il figlio e il figlio Antonio hanno organizzato il 26 giugno scorso, per Giovan Battista una grande festa di compleanno a Villa Stanley. Prima di andare via vogliamo sapere il segreto per raggiungere questo traguardo in piena forma. “Per arrivare a 100 anni bisogna riciclarsi” aggiunge la figlia Graziella. E forse ha ragione.