CALENZANO – Un genio o un burlone, o forse un cittadino comune che vuole “pungere” il potere, un “pasquino” calenzanese racconta, lascia messaggi in versi ironici al Monumento in piazza della Resistenza. E’ apparso così stamani un foglietto con alcuni versi in rima dal titolo “Di Libertà”. Una “pasquina” appunto lasciata da un novello “Pasquino” che vuole dire le cose, raccontare cosa avviene in città e dare voce a chi non viene ascoltato dalle istituzioni, o meglio dal potere. Pasquino è la statua “parlante” di Roma diventata famosa, al collo della quale venivano appesi fogli con le satire in versi indirizzate a pungere il potere o i personaggi noti in città. E queste si chiamavano “pasquinate”.
La satira in versi del Pasquino calenzanese è rivolta alla giunta comunale e ha come tema la sicurezza “e adesso giunta cara tu rifletti” si legge nei versi, e poi ancora “siamo un Paese ormai da controllare/tante religioni mille aspetti/di mille lingue nuove da imparare/Se giustamente non ci vuoi divisi/ dai SICUREZZA in cambio di SORRISI”.
Questo è un pezzo del testo della “pasquinata” calenzanese lascita al Monumento di piazza della Resistenza che da ora in poi, se la cosa si dovesse ripetere, quel Monumeto potremo chiamarlo “Paquino”.