Vinattieri: “Strappati “scientificamente” i manifesti della Democrazia Cristiana”

SIGNA – Strappati i manifesti elettorali della Democrazia Cristiana, che sostiene la candidatura a sindaco di Gianni Vinattieri. A denunciare l’accaduto è lo stesso Vinattieri: “Lunedì scorso sono stati collocati in sette postazioni di propaganda elettorale relative alla mia candidatura a sindaco manifesti della Democrazia Cristiana a mio sostegno: solo poche ore dopo, nella mattina di martedì, tali manifesti sono stati scientificamente strappati dalle sette postazioni”. “Appare evidente – continua Vinattieri – che si tratta di un gesto pensato e programmato per eliminare una voce scomoda a mio sostegno che a Signa ha una storia importante e che evidentemente per questo incute preoccupazione. Il tutto in una campagna elettorale difficile con spazi democratici sempre più angusti: dalla decisione della giunta comunale di confinare la propaganda elettorale solo in poche e periferiche zone di Signa all’impossibilità di incontrare i cittadini in alcuni circoli del territorio comunale, dalle pressioni per non farci organizzare eventi fino al sistematica cancellazione di espressioni di pubblico sostegno”. “Rinnovo l’appello – conclude Vinattieri – ai signesi liberi e forti a squarciare questa cappa soffocante ed antidemocratica”. “Non si tratta del solito vandalismo effettuato dai soliti “cosiddetti” democratici sparpagliati che hanno sempre odiato la Dc – commenta Giovanni D’Uva, coordinatore delle liste Rinasce Signa e Forza Italia – questi generalmente agiscono isolatamente, anche se si sentono ossequiosi di rendere un servizio alla causa dei loro maestri comunisti del passato. Scriviamo questo perché l’operazione di distacco è stata sistematica, avvenuta quasi chirurgicamente: nel giro di pochi minuti sono stati staccati tutti i manifesti delle Dc in tutto il territorio comunale e nelle frazioni, lasciando negli spazi adiacenti gli altri manifesti elettorali di Vinattieri. Non vogliamo neanche pensare –che a ordinare il distacco ci fosse la mano pubblica. La cosa sarebbe talmente lesiva della libertà elettorale dei cittadini, sì da chiedere perfino l’’invalidamento delle elezioni. Forse è più legittimo pensare che ad ordinare il distacco sia stato qualche zelante manina, che si sia voluta sostituire alle autorità preposte applicando, a sua descrizione personale, una legge “fai da te”…”.