SIGNA – Polemica sulle affissioni elettorali, per numero e posizione. la solleva la lista “Signa Tricolore”, il cui candidato sindaco è Alessandro Innocenti.
“Con l’adozione – si legge nella nota – della Deliberazione della Giunta Comunale n. 82/2014 da parte della Giunta presieduta da Alberto Cristianini (peraltro candidato anch’esso per il secondo mandato) di fatto si limita moltissimo la propaganda elettorale delle liste concorrenti. In particolare la lista Signa Tricolore, contando su pochi mezzi essendo autofinanziata dai candidati, di fatto risulta poco visibile alla cittadinanza perché gli spazi per le affissioni elettorali sono stati ridotti al numero di sette su dieci disponibili e collocati in zone seminascoste (giardini del Crocifisso, edicola dei Colli e parcheggio di San Miniato)”. Secondo la lista quindi sarebbero escluse quelle zone più frequentate e quindi di maggiore visibilità, come piazza Cavour e lo Stadio.
“Non solo – prosegue Signa Tricolore – le liste che fiancheggiano la candidatura del Sindaco uscente violano ripetutamente le norme stabilite dalla Prefettura e comunicate in apposita riunione a tutte le liste partecipanti alle elezioni: in particolare la sede del comitato elettorale del PD (guarda caso in piazza Cavour) espone striscioni non consentiti e vengono affissi manifesti per le elezioni comunali negli spazi dedicati alle elezioni europee. Evidentemente il Sindaco uscente teme di non essere rieletto ed usa mezzi di bassa lega per impedire una corretta competizione elettorale”.
Infine la lista invita tutti i candidati alla carica di sindaco di Signa a effettuare un confronto pubblico davanti ai cittadini.
Signa Tricolore: “Non c’è corretta competizione elettorale”
SIGNA – Polemica sulle affissioni elettorali, per numero e posizione. la solleva la lista “Signa Tricolore”, il cui candidato sindaco è Alessandro Innocenti. “Con l’adozione – si legge nella nota – della Deliberazione della Giunta Comunale n. 82/2014 da parte della Giunta presieduta da Alberto Cristianini (peraltro candidato anch’esso per il secondo mandato) di fatto […]
