CAMPI BISENZIO – Una tragedia, un teatro dell’assurdo che però forse Lamberto Albuzzani aveva già immaginato. A farlo ipotizzare un particolare: le chiavi di casa lasciate sulla toppa della porta principale. Le stesse chiavi trovate dal vicino di casa, chiamato da Albuzzani stesso in fin di vita, e accorso nella villetta di via Pistoiese, numero 280. Quando l’uomo ha aperto si è trovato davanti a una scena drammatica: i tre corpi riversi a terra, a due metri circa di distanza l’uno dall’altra. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Firenze e quelli della Compagnia di Signa guidati dal comandante Claudia Mesina, i colpi sparati dai due fucili da caccia sono stati 5.


Secondo gli investigatori Albuzzani ha sparato prima alla moglie 64enne, Maria Angela Bellini, e l’ha ferita a morte all’addome, davanti alle scale che portano al primo piano. Poco più avanti è stato ritrovato Marco, il figlio 23enne: aveva in mano il telecomando dell’auto e forse stava uscendo di casa. Dopo aver sparato a moglie e figlio, Albuzzani sarebbe salito al primo piano dove ha sostituito il fucile con un altro carico, è tornato giù e accanto a loro si è sparato due colpi. Agonizzante, ha chiamato con il suo cellulare un vicino di casa senza riuscire a parlare. A quel punto l’amico, che è stato sentito dai carabinieri, è arrivato e ha scoperto l’accaduto. Sul posto non è stato ritrovato alcun biglietto che possa spiegare le ragioni di questo gesto. I corpi, dopo il nulla osta del pm di turno Laterza, sono stati portati a medicina legale, dove saranno effettuate le autopsie.
