CALENZANO – E’ nato il comitato che sosterrà la candidatura di Matteo Renzi che corre spedito verso la segreteria nazionale del Pd, almeno stando all’entusiasmo dei suoi sostenitori. A Calenzano si tratta di un gruppo “misto” per età e per origine dell’orientamento politico. “Non ci sono solo gli ex democristiani a sostenere Matteo” si dice e Raffaela Bellotti, presidente del comitato, racconta quando lo ha conosciuto, lui 24enne, all’interno dei Democratici, quelli dell’Asinello. “E’ un giovane concreto, brillante e propositivo – racconta Bellotti – lo si capisce lavorando in Provincia dove, quando c’era lui, brillava di energia e di voglia di fare per poi tornare, adesso, nel vecchio, consolidato, intricato incrociarsi di corridoi di un vecchio palazzo”.
A coordinare il comitato una giovane, Elena Fontana, che si è data alla politica da poco. Idee chiare e tanta voglia di fare sprizzano da tutti i pori mentre spiega l’impegno che il gruppo, una trentina di persone, esprimerà nelle prossime settimane fino all’8 dicembre.
Anche a Calenzano non si risparmiano le polemiche sulle iscrizioni che sembra stiano andando a rilento anche se i “renziani” assicurano non favoriranno code composte da soggetti provenienti da chissà dove per prendere la tessera in tempo per votare.
Poi il piatto forte. Lo serve Paolo Pantanella che, dopo aver effetuato un ragionamento sui 1600 sostenitori di Matteo Renzi alle primarie dell’anno scorso, lamenta il fatto che il Pd non abbia tenuto conto della forza dei sostenitori il sindaco di Firenze quando si è trattato di costituire i nuovi quadri dirigenti a Calenzano.
“Dopo l’8 dicembre – dice Pantanella – dovranno pur tener di conto della forza di questa aria di novità che sta giungendo nella politica italiana. Non esprimiamo alcun dubbio sulla possibile ricandidatura di Alessio Biagioli a sindaco. Però, il contorno che lo circonda andrà cambiato”. E fa nomi precisi come la ex segretaria Vanessa Boretti e l’assessore Simone Francioni senza risparmiare il vicesindaco Paolo Pineti. Secondo i “renziani” sarebbero loro a costituire una sorta di vecchia guardia, un muro consolidato da anni che renderebbe impossibile il dialogo e il confronto all’interno del partito. La minaccia, abbassateci il termine, però è chiara: o Biagioli si libera di loro o sarà battaglia. anche fino a chiedere improbabili primarie visto che il regolamento (sempre più in discussione) del Pd le esclude quando si tratta della seconda elezione per un sindaco.