CAMPI BISENZIO – “Ha camminato con noi, nelle nostre strade, accanto agli ultimi. Papa Francesco non è stato solo un pastore universale, ma un fratello che ha scelto di condividere momenti di vita con le nostre comunità, portando conforto e speranza”. A dirlo è Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, esprimendo il cordoglio per la scomparsa del Pontefice. “Ricordiamo con particolare emozione la sua visita a Firenze nel 2015 (nella foto), quando partecipò al Convegno Ecclesiale Nazionale e pranzò con i poveri alla mensa di San Francesco Poverino. E ancora, nel 2018, la sua presenza a Loppiano, nel comune di Figline e Incisa Valdarno, dove incontrò la comunità del Movimento dei Focolari. In ogni occasione, ha testimoniato con gesti concreti la vicinanza della Chiesa agli ultimi e ai sofferenti”. “Per noi volontari delle Misericordie, il suo esempio rimane un faro: ci ha insegnato che la carità non è solo assistenza, ma condivisione; non solo servizio, ma incontro. La sua eredità spirituale ci sprona a proseguire con rinnovato impegno nel nostro quotidiano operare accanto a chi ha più bisogno”. Il Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina si unisce alla preghiera della Chiesa universale, rendendo omaggio a un Papa che ha incarnato l’essenza del Vangelo nella semplicità dei gesti e nella profondità delle parole.
“La morte di Papa Francesco ci lascia un grande vuoto, ma ci affida anche una grande responsabilità: continuare a servire gli ultimi come lui ci ha insegnato, con semplicità, umiltà e coraggio”: queste invece le parole di Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, che esprime il cordoglio per la scomparsa del Pontefice, ricordando in particolare il forte legame che Francesco ha avuto con la città e con l’opera della Caritas. “Per noi – prosegue Lucchetti – il momento più commovente e indimenticabile fu quel pranzo del 2015, quando Papa Francesco, durante la visita a Firenze, scelse di sedersi alla mensa della Santissima Annunziata insieme ai nostri volontari e agli ospiti. Non fu un gesto di rappresentanza, ma un segno autentico della sua visione della Chiesa: una Chiesa che si fa prossima, che si inginocchia davanti alla fragilità, che ascolta e condivide. Dopo quel pranzo, nessuno di noi fu più lo stesso”. “Papa Francesco – prosegue Lucchetti – ci ha ricordato che la carità non è un’attività accessoria, ma il cuore stesso del Vangelo. Ha parlato della ‘carità che ascolta, accoglie, accompagna’ e ha mostrato con la sua vita cosa significa davvero vedere Cristo nei poveri’. È un’eredità che che porteremo avanti ogni giorno con rispetto e gratitudine”. La Fondazione Caritas di Firenze si unisce alla preghiera di tutta la Chiesa, stringendosi con affetto al Santo Padre che verrà e rinnovando il proprio impegno a fianco dei più fragili, nel solco tracciato da Papa Francesco.
“La Cgil Toscana e la Cgil Firenze esprimono cordoglio e commozione e ricordano quel 12 dicembre 2022 quando, per la prima volta, la Cgil (con una importante delegazione toscana e fiorentina) venne ricevuta in udienza dal pontefice in Vaticano, nella grande e imponente sala Nervi. Un evento storico, preceduto da una lunga marcia di avvicinamento al mondo cattolico e a quello dell’associazionismo che dal tema sulla pace nel mondo ha finito per trovare un terreno comune”. “Abbiamo perso il più grande paladino della pace. Io – dice Rossano Rossi, segretario generale Cgil a Toscana – da comunista ho comunque pregato per lui e oggi ho pianto. È stato un grande uomo, vicino agli ultimi, e ci mancherà tantissimo”. “Lo abbiamo sempre sentito vicino – aggiunge Bernardo Mararsco, segretario generale Cgil Firenze – perché è stato il papa degli ultimi lasciati indietro dal mercato che tratta l’uomo solo come un mezzo, e il papa che ha avuto il coraggio di alzare sempre un grido per la pace”.
“Da oggi il mondo è un po’ più solo, senza una voce forte e autorevole che richiami senza esitazioni ai valori universali della fratellanza e del rispetto tra i popoli”. Così il sindaco Ilaria Bugetti ha ricordato la figura di Papa Francesco non appena ha appreso della sua scomparsa. “Sono stati oltre dodici anni di pontificato caratterizzato dall’attenzione agli ultimi e al servizio del prossimo, dalla semplicità dei gesti e delle parole, dall’impegno quotidiano per la pace, – dice Bugetti – è stato un esempio fulgido di umiltà e di forza, di dolcezza e di schiettezza, un pastore affettuoso e determinato. Ha scelto il nome di Francesco e ne ha portato il peso e la luce, stando sempre dalla parte degli ultimi. Con gesti semplici e parole profonde ha saputo parlare a tutti, credenti e non credenti, senza mai tirarsi indietro davanti alle sfide del nostro tempo. “La vera potenza è il servizio. Bisogna prendersi cura delle persone con amore e con tenerezza”. Un’eredità profonda – conclude Bugetti – che custodiremo sempre”. Il pensiero va anche alla visita che il pontefice ha fatto a Prato il 10 novembre 2015. Bugetti, all’epoca consigliera regionale, ha vissuto quel momento da vicino. Questo il suo ricordo: “L’arrivo del Papa a Prato nel 2015 fu preparato da una notte di festa in tutto il centro. La ricordo bene perché si alternavano canti e pellegrini che arrivavano. Un tempo quasi sospeso, degno di una veglia prima della festa. Quella mattina avevo un’emozione che non so descrivere. Ma so bene che non la scorderò mai”. A nome di tutta l’amministrazione comunale Bugetti invierà un telegramma di condoglianze al vescovo di Prato, Giovanni Nerbini. Le bandiere sul Palazzo comunale e Palazzo Pretorio saranno issate a mezz’asta.