CARMIGNANO – “Questo incontro è un punto di partenza per risolvere una questione che ci sta molto a cuore»; «siamo qui perché sentiamo la responsabilità di tutelare l’ambiente”: in questo scambio di battute, che ha visto protagonisti rispettivamente il sindaco Edoardo Prestanti e la console generale cinese Yin Qi, sta tutto il senso del “vertice” andato in scena stamani, a Carmignano, nella sala consiliare fra la rappresentante, con sede a Firenze, della Repubblica Popolare Cinese, accompagnata da un gruppo d imprenditori, e l’amministrazione comunale, a cui ha partecipato anche Alia con il vicepresidente Nicola Ciolini e i tecnici. La console ha accolto l’invito che il sindaco le aveva rivolto per lettera e tramite un gruppo di imprenditori cinesi, operanti nella zona industriale di Seano. Al centro del colloquio odierno, a più voci, la questione degli scarti delle lavorazioni tessili, abbandonati in sacchi neri, “nei, campi, vicino ai corsi d’acqua, anche nelle strade” per dirla con le parole di Prestanti.
“Negli ultimi anni – ha detto il sindaco – il loro numero è aumentato in modo esponenziale. Non è una questione solo ambientale o di decoro, ma anche di tenuta sociale. Questi scarti derivano in gran parte da attività gestite da aziende cinese e vorremmo, in tutta amicizia, insieme a voi, risolvere e ridurre il fenomeno”. Un fenomeno che ha anche una dimensione nei numeri di Alia: il distretto pratese produce annualmente circa 50.000 tonnellate di scarti tessili, di questi circa 1.000 tonnellate sfuggono al sistema di raccolta. Una percentuale minima, ma rilevante dal punto di vista quantitativo e dal forte impatto che, si traduce, come ha spiegato Ciolini, “in 10-15.000 sacchi abbandonati”. Un costo per l’intera comunità, ha aggiunto il vicesindaco Federico Migaldi, “che paga per la rimozione di rifiuti che non ha prodotto”.
Fin qui il tema. La disponibilità della console c’è stata: “Tutte le persone che operano qui devono farsi carico di mantenere e salvaguardare questo territorio”. Così come c’è stata la disponibilità alla proposta avanzata da Prestanti di sottoscrivere un “protocollo” articolato su quattro azioni: un referente tra gli imprenditori; un sistema di informazione capillare; un sistema di controlli che scaturisca anche della collaborazione della comunità cinese; la riprogettazione dei servizi. Tutte ipotesi che sono state ben accolte dalla console: “Abbiamo bisogno di disporre di informazioni, da diffondere tra gli imprenditori, che in modo semplice rendano note le normative e cosa si deve fare”.
Alia con Ciolini ha messo in campo tutte le sue possibilità: “Il fenomeno è stato ridotto ma c’è ancora uno zoccolo duro che non riesce ad entrate nel sistema. L’azienda ha tutti gli strumenti per pensare a soluzioni anche personalizzate per le imprese, come i cassonetti digitali. E potremmo subito fare un tavolo tecnico per individuare modalità operative efficaci”. Soddisfatto il sindaco: “Un buon incontro, ne seguiranno altri. Vogliamo risolvere la questione e farlo coinvolgendo le imprese cinesi del distretto che operano a Carmignano”. “Un buon incontro a cui seguiranno altri”, gli ha fatto eco la console Yin Qi.


