Telco-Tsd, la vertenza si complica. L’allarme dell’assessore Nardini: “Situazione ormai insostenibile”

CAMPI BISENZIO – Si complica ulteriormente la vertenza Telco-TSD. La nuova tegola su una crisi che dura da mesi è giunta nei giorni scorsi. La Camera di Commercio di Roma ha rigettato infatti la richiesta aziendale di attivazione delle misure di protezione nell’ambito della composizione negoziata della crisi d’impresa. “Questa decisione aggrava lo stato di […]

CAMPI BISENZIO – Si complica ulteriormente la vertenza Telco-TSD. La nuova tegola su una crisi che dura da mesi è giunta nei giorni scorsi. La Camera di Commercio di Roma ha rigettato infatti la richiesta aziendale di attivazione delle misure di protezione nell’ambito della composizione negoziata della crisi d’impresa. “Questa decisione aggrava lo stato di TSD, che al tempo stesso afferma di non avere liquidità per il pagamento dei fornitori e soprattutto degli stipendi maturati e non riscossi dai lavoratori”, dice l’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini commentando l’esito negativo della riunione del tavolo nazionale di crisi tenutasi ieri al MIMIT sul destino della società del settore delle telecomunicazioni con sedi in numerose aree del Paese tra cui 5 siti produttivi in Toscana (Campi Bisenzio, Colle Val d’Elsa, Arezzo, Vicopisano e Grosseto).

“Il quadro complessivo – aggiunge Nardini – è ormai insostenibile. E l’assenza di Fibercop all’ultima riunione al Ministero è pesante e gravissima”. Da mesi Telco-TSD non paga fornitori, né stipendi e tredicesime arretrate. Inoltre ai lavoratori non sono giunti nemmeno i ristori previsti con le indennità da Cigs per crisi. “Adesso – spiega Nardini, che ieri ha partecipato al tavolo insieme al coordinatore delle Unità di crisi ministeriali Giampietro Castano, alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti di Telco – con la mancata attivazione delle misure di protezione è ancora più difficile per l’azienda riguadagnare liquidità, ritenuta da istituzioni e sindacati condizione indispensabile per pagare i debiti verso i fornitori e corrispondere le spettanze arretrate ai lavoratori, i quali nel frattempo si riducono sempre di più”.

“Non solo – aggiunge – assistiamo a una sequenza continua di dimissioni da parte di dirigenti e consulenti, ma non si ferma l’emorragia di addetti, che, dopo essere passati da 700 a circa 330 a livello nazionale in questi mesi, si sono ridotti di ulteriori 50 unità in soli 15 giorni”. Tra l’altro, giudica “tardiva l’ipotesi, “che pure abbiamo appoggiato”, dell’amministrazione straordinaria, invece di un concordato, rispetto al quale “non sappiamo se sussistano le condizioni”. E ancora: “Purtroppo grande assente è Fibercop”, ovvero il committente principale di Telco, “il cui disinteresse rischia di eliminare qualsiasi garanzia contro la balcanizzazione degli appalti”.

L’assessore, sottolineando che “l’operatività di impresa di Telco è a rischio”, torna a chiedere con forza che “Fibercop si assuma le sue reponsabilità”. “Parliamo – conclude Nardini – di un committente direttamente coinvolto nella realizzazione di una infrastruttura strategica per il Paese, quali sono le reti digitali. Il suo comportamento rischia di produrre una frantumazione di opere e manutenzioni in una miriade di appalti e subappalti senza una regia e garanzie minime di continuità produttiva, tenuta occupazionale e tutela dei diritti dei lavoratori”.