SIGNA – Mentre stamani al Teatro della Compagnia di Firenze si è discusso di sostenibilità e lotta ai cambiamenti climatici nell’ambito del convegno Climatica25, a Signa, come dicono dal Comitato Crocifisso, “si profila un paradosso ambientale: il Comune sta per varare un piano urbanistico che prevede la cementificazione di aree verdi nella zona del Crocifisso. E’ contro questa nuova urbanizzazione, grande come 17 campi di calcio, che alcuni nostri esponenti hanno protestato davanti al convegno, consegnando volantini che segnalano come il quartiere sia in pericolo”. Alcuni membri del Comitato hanno avuto anche modo di parlare brevemente della tematica direttamente con il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha preso il volantino e ha ascoltato le ragioni della protesta. Anche l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni e il sindaco metropolitano Sara Funaro hanno ricevuto il volantino e “si sono interessate dell’argomento”.


L’evento di Firenze, promosso dalla Regione Toscana, ha visto la partecipazione di amministratori locali, esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui gli stessi Giani, Monni e Funaro. L’obiettivo era promuovere il PAESC (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima), che punta a ridurre le emissioni di Co2 del 50 per cento entro il 2030 e raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050. “Stamani si è parlato di riduzione delle emissioni e tutela del territorio, – afferma Marco Allegri, presidente del comitato – ma a Signa si procede con un progetto che distruggerà una delle poche aree verdi rimaste. Se l’obiettivo è avere nuove abitazioni, perché non si riqualificano aree dismesse invece che consumare nuovo suolo? Invitiamo il presidente Giani a Signa, nel quartiere del Crocifisso, per vedere dal vivo quello che potrebbe succedere e intervenire per bloccare questo progetto urbanistico, in netto contrasto con gli obiettivi del PAESC”.
L’intervento edilizio previsto nella zona del Crocifisso, contro cui si è espressa pubblicamente anche Italia Nostra, “rischia di avere conseguenze devastanti sul territorio, tra cui: un aumento dell’inquinamento, dovuto alla crescita del traffico e alla riduzione degli spazi verdi; un maggiore rischio idraulico, con il possibile aggravamento delle esondazioni in un’area già soggetta a criticità idrogeologiche; un danno alla biodiversità, con un impatto diretto sul vicino Padule di Signa, un’area di grande valore ecologico e habitat di numerose specie animali. Il Comitato chiede alla Regione Toscana di prendere una posizione netta contro questa cementificazionee di garantire che le politiche urbanistiche locali siano coerenti con gli impegni climatici sottoscritti”. “Il patto dei sindaci per il clima e l’energia non può restare un esercizio di retorica, – conclude Allegri – se vogliamo davvero affrontare la crisi climatica, dobbiamo smettere di consumare suolo e iniziare a tutelare il nostro territorio”.