Sciopero dei lavoratori Ikea

SESTO FIORENTINO – Sotto una fitta pioggia questa mattina si è tenuto il presidio dei lavoratori in sciopero di Ikea, davanti alla sede del punto vendita dell’Osmannoro. Alla base della protesta il rinnovo del contratto integrativo di lavoro. L’iniziativa fa parte della mobilitazione in tutta Italia indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil, che […]

SESTO FIORENTINO – Sotto una fitta pioggia questa mattina si è tenuto il presidio dei lavoratori in sciopero di Ikea, davanti alla sede del punto vendita dell’Osmannoro. Alla base della protesta il rinnovo del contratto integrativo di lavoro. L’iniziativa fa parte della mobilitazione in tutta Italia indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil, che hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale e ha messo in campo un pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale. “Ikea, grazie all’impegno dei lavoratori, è riuscita ad avere un fatturato importante e ad aprire i nuovi siti – dice Veronica De Michele di Fisascat Cisl Firenze Prato – ma in questi siti c’è stata difficoltà a trasportare quello che è stato il contratto integrativo aziendale e ad avere le stesse agibilità sindacali che ci sono all’interno dei negozi. A essere penalizzati sono i nuovi ingressi che non hanno le stesse opportunità per chi lavora invece da tempo in Ikea”.

“Ikea ha sempre sottoscritto con le parti sindacali il contratto integrativo. – dice Ilaria Paolini, Rsu Filcams Cgil – ma non è la prima volta che protestiamo. Già nel 2015 abbiamo fatto molte ore di sciopero perchè disdettero il vecchio contratto integrativo, dieci anni fa perchè parlava di mancanza di equità. Possiamo dire che dopo dieci anni l’equità non è stata raggiunta da questa azienda. Anzi abbiamo ancora più differenze fra vecchi e nuovi assunti. I nuovi assunti non hanno quasi nessuno dei diritti che hanno i vecchi assunti. Vorremmo che un’azienda sana come Ikea togliesse queste differenze con i nuovi assunti, perchè non è in crisi e non ne ha bisogno. Dobbiamo stare tutti allo stesso passo”. Spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil: “Nonostante Ikea si presenti come un gruppo democratico e inclusivo, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti dei lavoratori. Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, infatti, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai propri dipendenti. Queste alcune delle richieste inaccettabili dell’azienda: mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della “malattia statistica”, obbligatorietà del lavoro festivo”.

Aggiungono i sindacati: “In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi”. “È chiaro che, – concludono le organizzazioni sindacali – se l’azienda non tornerà sui propri passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea, affinché si raggiunga un’intesa dignitosa per gli stessi”. L’azienda si dice dispiaciuta “dell’esito riscontrato, in quanto l’impegno dell’azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale contratto integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in Ikea già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale”. I sindacati fanno sapere che l’astensione dal lavoro è stata alta nei vari settori: 80% la logistica, 95% online e il 50% Food e vendita. Maurizio Magli di Filcams Cgil Firenza replica che “I dati di risposta allo sciopero – dice Maurizio Magli di Filcams Cgil Firenze – sono la migliore risposta dei lavoratori alla nota dell’azienda”.