Lunedì 24 febbraio al Teatro delle Arti lo spettacolo “Quell’uomo, chiamato Pertini”

LASTRA A SIGNA – “Quell’uomo, chiamato Pertini” è lo spettacolo che si terrà lunedì prossimo 24 febbraio alle 21.15 al Teatro delle Arti. All’iniziativa, promossa dalla presidenza del consiglio comunale a 35 anni dalla morte di Sandro Pertini, interverranno il presidente del consiglio comunale Pietro Milanesi, il sindaco Emanuele Caporaso, il consigliere regionale Fausto Merlotti, Pietro […]

LASTRA A SIGNA – “Quell’uomo, chiamato Pertini” è lo spettacolo che si terrà lunedì prossimo 24 febbraio alle 21.15 al Teatro delle Arti. All’iniziativa, promossa dalla presidenza del consiglio comunale a 35 anni dalla morte di Sandro Pertini, interverranno il presidente del consiglio comunale Pietro Milanesi, il sindaco Emanuele Caporaso, il consigliere regionale Fausto Merlotti, Pietro Pierri, presidente della Fondazione Sandro Pertini, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Lo spettacolo, attraverso le vicende private della vita di Pertini, ripercorre anche uno spaccato della storia dell’Italia del periodo. La regia è curata da Fusco-Salvatori, con la partecipazione di Ilda Fusco, voce, Annalisa Bratti, voce, Daniele Bedini, chitarra, e Pietro Curci alla chitarra e alle percussioni (ingresso libero).

“L’idea di promuovere questo spettacolo, – ha spiegato Milanesi-, la cui chiave di lettura è basata sul rendere percettibile l’animo dell’uomo e l’attualità del suo pensiero sui grandi temi dell’umanità, è nata anche per far conoscere alle nuove generazioni le lotte per la libertà, contro il Fascismo nonché i sentimenti e i valori che hanno accompagnato la vita di questo grande presidente e soprattutto grande uomo”. “Dallo spettacolo emerge con forza il messaggio potente che Pertini ha dato nel corso della sua vita e del suo operato, – ha aggiunto il sindaco Caporaso – la lotta per la difesa della libertà nelle sue tante sfaccettature, da antifascista, al ruolo che ha avuto nella Liberazione fino a quello di Padre Costituente, e che ha cercato di trasmettere soprattutto alle giovani generazioni: una libertà che va conquistata e difesa. Un presidente della Repubblica “popolare” che amava stare in mezzo alla gente con grande umiltà e umanità”.